giovedì, Novembre 21, 2024
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L’UE uccide i nostri prodotti tipici: sarà vero? #UEverofalso

prodotti igp

Siamo entrati nel periodo festivo più sentito dell’anno, le feste natalizie, occasione in cui sulle tavole italiane abbondano i cibi nostrani, quelli tipici regionali, quelli artigianali, quelli che stuzzicano il palato e accompagnano le giornate con la famiglia e gli amici. Un buon bicchier di vino aggiunge le calorie che poi diventano motivo di argomento collettivo, o di pentimento per l’aumento di peso, ma a quello ci penseremo dopo il 6 gennaio, vero?

Intanto vi consigliamo di leggere queste informazioni che riguardano proprio il nostro patrimonio italiano di cui andiamo fieri.

Marchi di protezione agroalimentare UE: quali sono e come funzionano?

Grazie ad uno specifico sistema di identificazione e tutela, l’UE protegge i prodotti tipici e tradizionali provenienti da diversi territori all’interno dei suoi confini. Denominazione di origine protetta (DOP), indicazione geografica protetta (IGP) e specialità tradizionale garantita (STG) sono i tre marchi europei di qualità che vengono attribuiti al ” made in” nel settore agroalimentare: DOP e IGP in particolare prevedono un’applicazione puntuale di regole di produzione, di cui sia provata l’origine storica nel territorio dichiarato nella denominazione. Il marchio STG non è invece necessariamente legato ad un determinato territorio.

Vogliamo mangiare italiano! Per colpa dell’UE non sappiamo più da dove proviene e cosa c’è nel cibo delle nostre tradizioni.

Falso. Esistono prodotti quali il Parmigiano Reggiano, il prosciutto San Daniele o l’aceto tradizionale balsamico di Modena, che godono, insieme ad altri 167 prodotti italiani registrati, del marchio di protezione DOP dell’UE. Questo significa che quel prodotto deve essere originario di un determinato luogo e che le sue qualità o caratteristiche sono legate ad un particolare ambiente geogra­fico, incluse le fasi della sua produzione.. I marchi di qualità UE godono di una protezione che può essere fatta valere su tutto il territorio dell’Unione e sono stati ideati anche per contrastare le contraffazioni. Esistono poi prodotti tradizionali per i quali una parte della produzione può avvenire altrove, senza pregiudicare il prodotto. In questo caso saranno inclusi tra i marchi IGP. Tra i 126 prodotti IGP italiani, la bresaola della Valtellina o la finocchiona, ad esempio, non perdono la loro specificità se la carne non proviene da una specifica area geografica.

La pizza è uno dei prodotti italiani più conosciuti ma l’UE non la tutela.

Falso. La pizza napoletana e la mozzarella sono gli unici due prodotti italiani che godono del marchio STG. Si tratta di una particolare denominazione che identifica un prodotto caratterizzato in una determinata tradizione dalla ricetta e dal metodo di produzione. Questo prodotto, così come quelli necessari alla sua produzione, non sono necessariamente originari di una determinata zona geografica, ma grazie a questo marchio la storia di queste due colonne portanti della cucina italiana non sarà distorta, così come la loro ricetta.  

L’UE non ci permette di produrre formaggi o salumi tipici  perché violano le regole sanitarie.

Falso! I marchi d’eccellenza sono tutelati in tutto il territorio interno all’UE attraverso DOP e IGP. Ciò garantisce che i prodotti sotto questo marchio non siano sottoposti ad alcune normative comunitarie in materia, ad esempio, di sanità, igiene, produzione e conservazione dei prodotti. Godono invece di condizioni speciali che garantiscono il mantenimento degli standard di produzione tradizionali: è il caso, ad esempio, di alcuni formaggi o salumi che, a causa del loro particolare processo di stagionatura, rischierebbero di essere posti fuori commercio.

L’UE non protegge il nostro “made in” dalla contraffazione.

Falso. Lo scopo dei marchi DOP, IGP e STG è proprio quello di tutelare le eccellenze dalla contraffazione e favorire la cooperazione tra gli Stati membri, al fine di rendere i prodotti protetti più competitivi e più difficili da contraffare . Nel novembre del 2013, su segnalazione di alcuni consumatori, l’Italia chiese al Regno Unito un accertamento riguardo a un caso di contraffazione di Prosciutto San Daniele, uno dei prodotti DOP italiani più conosciuti. Il reato fu accertato e la commercializzazione del prodotto contraffatto sospesa proprio grazie al Regolamento UE sulla protezione dei marchi IGP e DOP. 

In Italia i nostri prodotti sono tutelati, ma all’estero ci copiano!

Falso. All’interno di tutti i paesi UE valgono le stesse regole di protezione che valgono in Italia. Per i Paesi extra-UE, la Commissione lavora per garantire che, all’interno degli accordi commerciali internazionali, siano inserite norme a tutela dei prodotti di eccellenza europei. È il caso dell’accordo con il Canada, che protegge 143 indicazioni geografiche europee (di cui 41 prodotti DOP e IGP italiani). Lo stesso vale per l’accordo con il Giappone, che protegge più di 200 indicazioni geografiche europee. Grazie a questi accordi, prodotti come il Grana Padano o il Prosciutto di Parma possono essere più facilmente conosciuti e apprezzati in tutto il mondo.

Ma gli accordi internazionali non fermano del tutto imitazioni come il “Parmesan”

Vero. Gli accordi commerciali stipulati dall’UE faticano in alcuni paesi a contrastare il cosiddetto fenomeno dell’“Italian sounding”. I giochi di parole rendono infatti difficile la soluzione giudiziaria di controversie in materia di tutela dei marchi. Tuttavia, la liberalizzazione del commercio verso paesi extra-UE di una gamma di prodotti DOP e IGP europei, contraddistinti da un marchio di eccellenza, attribuisce al produttore due vantaggi: l’abbassamento dei costi di esportazione e la credibilità di un marchio di origine in grado di influenzare positivamente il consumatore. Due elementi che permettono ai prodotti italiani ed europei di conquistare fette sempre più importanti di mercato nel settore agroalimentare, a dispetto delle imitazioni. Allo stesso tempo, mentre i prodotti europei arrivano sulle tavole di tutto il mondo, le loro imitazioni non possono essere importate, grazie alle maggiori tutele presenti all’interno dell’Unione.

Per saperne di più:

 – Direzione Generale agricoltura e sviluppo rurale

·         Identifica la politica di promozione e protezione della qualità dei prodotti agricoli dell’UE

·         Fornisce gli standard di valutazione per i consumatori e i produttori agricoli dentro l’UE

·         Identifica i marchi protetti: DOP e IGP

–  lista dei cibi protetti

·         Fornisce la lista completa dei prodotti IGP e DOP

·         Provvede al costante aggiornamento della lista

   – Loghi IGP DOP

·         Dà un’identificazione visiva dei loghi protetti dall’UE

 – Regolamento europeo del novembre 2012 sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari

Fonte e immagini: Commissione europea