sabato, Dicembre 21, 2024
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La strategia aggiornata per la sicurezza marittima dell’Unione europea

L’economia dell’Unione europea dipende in gran parte dalla sicurezza degli oceani, essendo questi ultimi veicoli di commercio, di approvvigionamento di petrolio e gas e di molte altre attività e interessi. Viste le nuove sfide e minacce in materia, oltre ai recenti sviluppi geopolitici come l’aggressione militare della Russia nei confronti dell’Ucraina, è sorta la necessità di rafforzare gli strumenti che promuovono l’uso pacifico dei mari, perciò, il 10 marzo 2023, l’Alto rappresentante e la Commissione europea hanno adottato una comunicazione congiunta su una rinnovata strategia per la sicurezza marittima dell’UE, sia civile che militare, e un piano d’azione aggiornato per attuarla. L’ultima strategia per la sicurezza marittima elaborata risale al 2014, dunque è stato necessario apportare delle successive modifiche allo strumento per far fronte alle incombenti sfide generate dai cambiamenti climatici, dagli attacchi ibridi e informatici, dall’aumento della concorrenza geopolitica e dal degrado dell’ambiente marino.

La strategia per la sicurezza marittima (EUMSS) aggiornata promuove la pace e la sicurezza internazionale, garantendo la sostenibilità degli oceani, la protezione della biodiversità e il rispetto di norme e principi internazionali. Si definisce così un quadro che permette all’UE di rafforzare gli interventi per proteggere i propri interessi in mare nel perseguimento di sei obiettivi strategici, quali l’intensificazione delle attività in mare (dalle esercitazioni navali al rafforzamento delle ispezioni di sicurezza nei porti dell’UE), la cooperazione coi partner internazionali e la NATO, il ruolo guida nella sensibilizzazione al settore marittimo (attraverso, per esempio, il rafforzamento della sorveglianza delle navi pattuglia costiere e offshore), la gestione di rischi e minacce (attraverso esercitazioni marittime periodiche, il monitoraggio delle infrastrutture critiche e delle navi, la lotta contro gli ordigni inesplosi e le mine in mare), l’istruzione o la formazione anche aperta a partner non UE e il potenziamento delle capacità quali le tecnologie di difesa e del settore o la nuova classe di navi da guerra della Corvetta di pattuglia europea.

“In un momento di crescenti tensioni geopolitiche, l’UE deve imparare a dare mostra di leadership e determinazione anche in mare”, ha detto l’Alto rappresentante Josep Borrell. Di fatto, l’attuazione degli interventi che verranno promossi dall’Unione europea attraverso la strategia aggiornata ne rafforza il ruolo e la credibilità a livello internazionale e permette una cooperazione più forte tra le autorità militari e civili. Gli Stati membri sono stati invitati dalla Commissione europea e dall’Alto rappresentante ad attuare la strategia per quanto di loro competenza, mentre entro tre anni verrà scritta una relazione sui progressi compiuti.

Fonte e immagine: https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_23_1483