mercoledì, Aprile 24, 2024
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La stabilità finanziaria in Europa in seguito al fallimento della Silicon Valley Bank

La Silicon Valley Bank (SVB) ha decretato il proprio collasso il 10 marzo 2023, rappresentando il più grande fallimento bancario negli Stati Uniti dalla crisi finanziaria del 2008 in seguito alla recessione del settore tecnologico e delle criptovalute che ha scatenato la corsa digitale agli sportelli della SVB da parte delle imprese che in quest’ultima avevano depositato il proprio denaro. La banca californiana ha ricoperto un ruolo di primo piano per una parte delle aziende tecnologiche operanti sul territorio degli stati membri dell’Unione europea ma in generale la sua presenza è rimasta comunque limitata sul continente, come sottolineano gli europarlamentari al dibattito tenutosi il 15 marzo presso il Parlamento europeo riguardo al fallimento della SVB e alle sue implicazioni per la stabilità finanziaria in Europa. Per questo, mentre l’Unione europea sta implementando con le proprie autorità di supervisione il monitoraggio della reazione dei mercati, inizialmente negativa per quanto riguarda il settore bancario ma successivamente attenuatasi in modo piuttosto rapido, l’impatto diretto del collasso della Silicon Valley Bank in campo europeo sembra essere alquanto limitato.

Le autorità competenti coordinate dall’Autorità bancaria europea, l’organismo dell’UE incaricato di sorvegliare il mercato bancario europeo, si stanno occupando di delineare le conseguenze dell’esposizione delle imprese e degli altri enti operanti nel mondo degli affari, in particolare nel settore tecnologico.Mentre ulteriori valutazioni verranno effettuate di pari passo con gli sviluppi dell’attuale situazione, il sistema finanziario dell’Unione europea si sta regolando sotto un costante controllo. La crescita dell’inflazione, che nell’Eurozona resta di fatto superiore al 2% fissato come obiettivo dalla Banca centrale europea, e dei tassi d’interesse mina la stabilità finanziaria ma la resilienza del settore bancario dell’UE si è consolidata negli ultimi anni ed è in stretta supervisione da parte delle autorità nazionali ed europee. Infatti, le banche statunitensi non sono soggette ai requisiti di regolamentazione per la liquidità perché gli Stati Uniti non applicano le regole degli accordi di Basilea alle banche più piccole, a differenza di quanto invece accade in Unione europea, dove le norme in questione restano in vigore per tutte le banche. Gli standard prudenziali di Basilea sono applicati indistintamente a tutto il settore bancario unionale, con particolare attenzione rivolta alle condizioni di liquidità e al rischio di tasso d’interesse, il cui cambiamento risulta strettamente monitorato dalle autorità di supervisione dell’UE. Traendo degli insegnamenti dall’evento accaduto negli Stati Uniti, si può evidenziare al momento la necessità di una serie di strumenti di gestione delle crisi per il settore bancario europeo al fine di proteggere la fiducia dei depositari, la stabilità finanziaria e i contribuenti. Queste considerazioni si ritrovano nel discorso tenuto dal Commissario McGuinness al dibattito sopracitato svoltosi presso il Parlamento europeo, che si può approfondire al seguente link https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/SPEECH_23_1684.

Fonte: https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/SPEECH_23_1684; https://multimedia.europarl.europa.eu/mt/video/the-failure-of-the-silicon-valley-bank-and-the-implications-for-financial-stability-in-europe-extracts-from-the-debate_I238811

Immagine: https://pixabay.com/it/images/search/soldi/