giovedì, Novembre 21, 2024
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Cambia sistema, lancia anche tu la moda sostenibile!

La principale funzione dell’abbigliamento è proteggere i nostri corpi dal freddo, dal vento, dalla pioggia o dal sole, ma può anche rivelare quale lavoro facciamo, la nostra squadra preferita o la musica che ci piace. Sfortunatamente però, il nostro amore per gli abiti comporta un enorme costo ambientale.

Il settore dei tessuti, che include l’abbigliamento, ha il quarto impatto più alto sull’ambiente e sui cambiamenti climatici, dopo cibo, alloggi e trasporti ed ha un enorme potenziale per risparmiare energia, acqua, terra e altre risorse, per ridurre i rifiuti e l’inquinamento e per aiutare a combattere i cambiamenti climatici. Questa visione della trasformazione, nonché azioni specifiche necessarie per renderla realtà, è la strategia dell’Ue per i tessuti sostenibili e circolari che porterà cambiamenti nei tessuti e nel settore della moda coinvolgendo tutti: designer, produttori, rivenditori, consumatori, e tu..

Per esempio sai che l’80% dell’impatto ambientale di un prodotto durante il suo ciclo di vita viene determinato al momento della progettazione? E allora in che modo l’Ue potrà rendere la moda sostenibile?

Molti indumenti sono progettati per essere usa e getta, quindi il fast – fashion incoraggia un consumo eccessivo e non necessario. Ciò porta a rifiuti eccessivi, molti dei quali non possono essere riciclati. Per questo l’UE si sta attivando per rendere il settore tessile più sostenibile e circolare.

L’UE dispone già di leggi complete sui rifiuti, quella principale (la direttiva quadro sui rifiuti) sarà rivista nel 2023. L’attenzione si concentrerà sui tessili e sugli sprechi alimentari. L’UE sta studiando attentamente nuovi modi per rendere i produttori responsabili dei prodotti tessili dopo la vendita. Questo è uno strumento molto efficace perché li incoraggia a realizzare oggetti che durano più a lungo e, cosa ancora più importante, sono più facili da riciclare quando raggiungono la fine della loro vita utile.

Ogni volta che laviamo i nostri vestiti in poliestere, rayon e nylon, essi rilasciano microplastiche. Fino al 35% di tutte le microplastiche può essere ricondotto a tessuti sintetici! Queste minuscole particelle di plastica alla fine finiscono nel mare dove vengono consumate dal plancton e poi dal pesce che mangiamo, finendo nei nostri corpi.

L’Ue ha recentemente proposto nuove norme in materia di Corporate Sustainability Due Diligence con l’obiettivo di spostare tutti i principali settori verso un comportamento aziendale più verde, più equo, più responsabile, migliorando la protezione dei diritti umani, compresi i diritti del lavoro.

Il nuovo approccio guarda l’intero ciclo di vita dei tessuti e propone azioni per cambiare il modo in cui li produciamo e consumiamo. Significa che tutti i prodotti tessili devono essere durevoli, riparabili e riciclabili. Saranno ampiamente disponibili servizi redditizi di riutilizzo e riparazione e i produttori si assumeranno la responsabilità dei loro prodotti lungo la catena di approvvigionamento.

Per approfondire: https://environment.ec.europa.eu/topics/circular-economy/reset-trend_it

Fonte e immagine: https://environment.ec.europa.eu/topics/circular-economy/reset-trend_it