Bilancio dell’UE 2021-2027: un bilancio che protegge, dà forza e difende
Ad inizio maggio la Commissione ha proposto un bilancio a lungo termine pragmatico e moderno per il periodo 2021-2027
La proposta del bilancio 2021-2027 proposta dalla Commissione europea è in linea con le priorità politiche del programma presentato nel settembre del 2016 dal Presidente Jean-Claude Juncker nel suo discorso sullo stato dell’Unione.
Il Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha dichiarato: “Oggi è un momento importante per la nostra Unione. Il nuovo bilancio rappresenta l’occasione per plasmare una nuova, ambiziosa Unione a 27, con al centro il vincolo della solidarietà. Con la proposta di oggi abbiamo presentato un piano pragmatico su come fare di più con meno. Il vento economico favorevole nelle nostre vele ci dà un margine di manovra ma non ci mette al riparo dalla necessità di operare risparmi in alcuni settori. Garantiremo una sana gestione finanziaria mediante il finora inedito meccanismo per lo Stato di diritto. Ecco che cosa significa agire responsabilmente con il denaro dei contribuenti. Ora la palla è nel campo del Parlamento europeo e del Consiglio. Sono assolutamente convinto che il nostro obiettivo debba essere il conseguimento di un accordo prima delle elezioni del Parlamento europeo il prossimo anno.”
1. Un bilancio mirato in cui alle ambizioni corrispondano le risorse
L’Unione europea a 27 ha fissato le proprie priorità politiche e ora ha bisogno di risorse adeguate.
Nel complesso la Commissione propone un bilancio a lungo termine di 1 135 miliardi di € in impegni (espressi in prezzi del 2018) per il periodo 2021-2027, pari all’1,11 % del reddito nazionale lordo dell’UE-27 (RNL). Questo livello di impegni si traduce in 1 105 miliardi di € (ovvero l’1,08% dell’RNL) in termini di pagamenti (a prezzi 2018). Ciò comprende l’integrazione nel bilancio dell’UE del Fondo europeo di sviluppo, principale strumento con cui l’UE finanzia la cooperazione allo sviluppo con i paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico e che finora è stato un accordo intergovernativo. Se si tiene conto dell’inflazione, l’ordine di grandezza è analogo a quello dell’attuale bilancio a lungo termine 2014-2020 (compreso il Fondo europeo di sviluppo).
Per finanziare nuove e urgenti priorità, occorrerà innalzare gli attuali livelli di finanziamento. Gli investimenti di oggi in settori quali la ricerca e l’innovazione, i giovani, l’economia digitale, la gestione delle frontiere, la sicurezza e la difesa contribuiranno alla prosperità, alla sostenibilità e alla sicurezza di domani. Sarà raddoppiato, ad esempio, il bilancio del programma Erasmus+ e del corpo europeo di solidarietà.
Nel contempo la Commissione ha valutato criticamente dove fosse possibile realizzare risparmi e aumentare l’efficienza. La Commissione propone che i finanziamenti a favore della politica agricola comune e della politica di coesione subiscano una modesta riduzione (in entrambi i casi del 5% circa) per tener conto delle nuove realtà di un’Unione a 27.
2. Un bilancio moderno, semplice e flessibile
L’obiettivo di questo bilancio è quello che gli investimenti siano realizzati in settori nei quali l’impatto della spesa dell’UE possa essere maggiore rispetto a quello della spesa pubblica nazionale, vale a dire in settori in cui l’UE sia in grado di apportare un reale valore aggiunto europeo. Alcuni esempi in questo senso: i progetti di ricerca in settori di punta che riuniscono i migliori ricercatori europei, le grandi infrastrutture o i progetti per consentire la trasformazione digitale ecc.
La Commissione propone pertanto un bilancio moderno, semplice e flessibile.
Moderno: una nuova Unione a 27 ha bisogno di un nuovo bilancio moderno che dimostri che l’Europa ha fatto tesoro degli insegnamenti che vengono dal passato. Si tratta di ridurre ulteriormente gli oneri burocratici a carico dei beneficiari e delle autorità di gestione mediante norme più coerenti basate su un codice unico, di fissare obiettivi più chiari e di concentrarsi maggiormente sui risultati.
Semplice: la struttura del bilancio sarà più chiara e più in linea con le priorità dell’Unione. La Commissione propone di ridurre di oltre un terzo il numero dei programmi (passando dai 58 attuali a 37 in futuro), ad esempio riunendo in nuovi programmi integrati le fonti di finanziamento attualmente frammentate e razionalizzando profondamente l’uso degli strumenti finanziari, anche tramite il Fondo InvestEU.
Flessibile: sfide recenti, in particolare la crisi migratoria e dei rifugiati nel 2015, hanno mostrato chiaramente i limiti che l’attuale bilancio dell’UE presenta in termini di flessibilità per una risposta sufficientemente rapida ed efficace. La proposta della Commissione prevede quindi una maggiore flessibilità all’interno dei programmi e tra i medesimi, il rafforzamento degli strumenti di gestione delle crisi e la creazione di una nuova “Riserva dell’Unione” che permetta di affrontare eventi imprevisti e rispondere a situazioni di emergenza in settori quali la sicurezza e la migrazione.
3. Il bilancio dell’UE e lo Stato di diritto: una sana gestione finanziaria
Un’innovazione importante prevista dal bilancio proposto è il rafforzamento del legame tra i finanziamenti UE e lo Stato di diritto, il cui rispetto è presupposto essenziale di una sana gestione finanziaria e dell’efficacia dei finanziamenti UE. La Commissione propone pertanto un nuovo meccanismo volto a proteggere il bilancio dell’UE dai rischi finanziari connessi a carenze generalizzate per quanto riguarda lo Stato di diritto negli Stati membri.
4. Un bilancio dell’UE per un’Unione economica e monetaria forte e stabile
Una zona euro stabile è presupposto essenziale per l’occupazione, la crescita, gli investimenti e l’equità sociale nell’Unione nel suo complesso. Nel dicembre 2017, nel quadro della tabella di marcia per l’approfondimento dell’Unione economica e monetaria, la Commissione ha prospettato la possibilità di introdurre, nell’ambito delle finanze pubbliche dell’UE, nuovi strumenti di bilancio a sostegno di una zona euro stabile e della convergenza verso la zona euro. Questo nuovo quadro finanziario pluriennale propone due nuovi strumenti:
– un nuovo programma di sostegno alle riforme che, con una dotazione complessiva di bilancio di 25 miliardi di €, fornirà sostegno finanziario e tecnico a tutti gli Stati membri per la realizzazione di riforme prioritarie, in particolare nel contesto del semestre europeo. Un meccanismo di convergenza fornirà inoltre un sostegno ad hoc agli Stati membri non appartenenti alla zona euro che si preparano ad adottare la moneta comune;
– una funzione europea di stabilizzazione degli investimenti che contribuirà a mantenere i livelli d’investimento in caso di gravi shock asimmetrici. Inizialmente opererà attraverso prestiti “back-to-back” garantiti dal bilancio dell’UE con un massimale di 30 miliardi di €, cui si abbinerà un’assistenza finanziaria agli Stati membri a copertura dell’onere degli interessi. I prestiti forniranno un sostegno finanziario aggiuntivo in un momento in cui le finanze pubbliche sono sotto pressione e occorre mantenere gli investimenti prioritari.
5. Fonti moderne di finanziamento del bilancio dell’UE
Nuove priorità richiedono nuovi investimenti. Per questo motivo la Commissione propone di finanziarle tramite un abbinamento tra nuove risorse (per circa l’80 %) e riassegnazioni e risparmi (per circa il 20%).
Ispirandosi alle raccomandazioni del gruppo ad alto livello sul futuro finanziamento dell’UE, la Commissione propone di aggiornare e semplificare l’attuale sistema complessivo delle risorse proprie e di diversificare le fonti di entrate del bilancio.
La Commissione propone di semplificare l’attuale risorsa propria basata sull’imposta sul valore aggiunto (IVA) e di introdurre un paniere di nuove risorse proprie collegato alle nostre priorità politiche.
Nel paniere di nuove risorse proprie rientrano:
– il 20% delle entrate provenienti dal sistema di scambio delle quote di emissioni;
– un’aliquota di prelievo del 3% applicata alla nuova base imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società ;
– un contributo nazionale calcolato in base alla quantità di rifiuti non riciclati di imballaggi in plastica di ciascuno Stato membro (0,80 € al chilogrammo).
Queste nuove risorse proprie rappresenteranno il 12% circa del bilancio totale dell’UE e potrebbero apportare fino a 22 miliardi di € l’anno per il finanziamento delle nuove priorità.
Correzioni
L’uscita del Regno Unito dall’UE offre l’occasione per affrontare il complesso sistema di correzioni e di “correzioni sulle correzioni”. La Commissione propone di eliminare tutte le correzioni e di ridurre dal 20% al 10% gli importi che gli Stati membri trattengono all’atto della riscossione dei tributi doganali (una delle “risorse proprie”) a favore del bilancio dell’UE. Entrambe le misure renderanno più semplice ed equo il bilancio dell’UE.
Allo scopo di evitare però un’impennata del contributo di alcuni Stati membri, la Commissione propone di eliminare progressivamente le attuali correzioni nell’arco di cinque anni.
Che cosa accadrà ora?
Sulla base delle proposte odierne la Commissione presenterà, nelle prossime settimane, proposte dettagliate relative ai futuri programmi di spesa settoriali.
La decisione sul futuro bilancio a lungo termine dell’UE spetterà poi al Consiglio, che delibererà all’unanimità, previa approvazione del Parlamento europeo. Il fattore tempo è essenziale. I negoziati per l’adozione dell’attuale bilancio a lungo termine dell’UE hanno richiesto troppo tempo. Ai negoziati dovrebbe essere quindi accordata la massima priorità e un accordo dovrebbe essere raggiunto prima delle elezioni del Parlamento europeo e del vertice di Sibiu del 9 maggio 2019.
https://ec.europa.eu/italy/news/20180502_bilancio_unione_europea_it
Fonte: Rappresentanza in Italia della Commissione europea