domenica, Novembre 24, 2024
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Green deal: gli obiettivi da raggiungere entro il 2050

Una sfida di tutti

Il primo volume del 6° rapporto dell’IPCC (il gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico delle delle Nazioni Unite), uscito il 9 agosto 2021, conferma un quadro globale drammatico riguardante la salute del nostro Pianeta.

Secondo le parole di  António Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite, il rapporto è un codice rosso per l’umanità. Infatti, solamente con immediate azioni in favore della riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra e dell’abbassamento delle temperature si potrà contrastare la catastrofe climatica.

È un momento topico per la risposta mondiale alle emergenze che minacciano il clima e la biodiversità e la nostra è l’ultima generazione che può intervenire in tempo.

Questo decennio è decisivo se vogliamo rispettare gli impegni assunti nel quadro dell’accordo di Parigi, nell’interesse della salute, del benessere e della prosperità di tutti. 

5 fatti sull’obiettivo della neutralità climatica dell’UE

La risposta europea

Le sfide lanciate dai cambiamenti climatici richiedono una risposta globale e l’UE si impegna attivamente con i paesi partner per sostenere a livello mondiale la trasformazione climatica ed energetica.

A ragion di ciò, la Commissione europea ha deciso di trasformare le politiche europee in tema di clima, energia, trasporti e fiscalità con l’obiettivo di rendere sostenibile l’economia europea entro il 2030 e di poter essere il primo continente al mondo a emissioni zero entro il 2050.

Già nel dicembre 2019, la presidente della Commissione europea, Ursula Von Der Leyen, quando annunciò le priorità politiche per il periodo 2019-2024, presentò al suo interno il Green Deal europeo, il patto climatico europeo che vuole trasformare l’UE in un’economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva, garantendo che:

  • nel 2050 non siano più generate emissioni nette di gas a effetto serra
  • la crescita economica sia dissociata dall’uso delle risorse
  • nessuna persona e nessun luogo siano trascurati.

Perché abbiamo bisogno di un Green Deal europeo

La sfida al centro della transizione verde dell’UE è capire come rendere tutti partecipi di tali benefici nel modo più rapido ed equo possibile, rafforzando al contempo la nostra competitività, creando posti di lavoro orientati al futuro e affrontando efficacemente i costi e le ripercussioni della transizione.

Per guidare la trasformazione piuttosto che trovarsi semplicemente a reagire e adattarsi ad essa è necessario intervenire prima del punto di non ritorno. Il prezzo dell’inazione è nettamente superiore a quello del perseguimento delle nostre ambizioni climatiche, per quanto i semplici numeri non possono cogliere appieno le gravi conseguenze del mantenimento dello status quo.

Il Green Deal europeo indica la strada da seguire per realizzare questa profonda trasformazione.

Video Commissione europea – Green Deal

Realizzare un Green Deal europeo:

Successivamente, le istituzione europee si sono mobilitate per portare avanti questo decisivo piano [cfr. Cronologia delle azioni svolte finora in favore del Green Deal europeo].

L’UE ha dato l’esempio fissando obiettivi ambiziosi per ridurre le emissioni nette di almeno il 55 % entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 e per diventare il primo continente climaticamente neutro entro il 2050.

Questi obiettivi non sono più aspirazioni o ambizioni, ma obblighi sanciti dalla prima normativa europea sul clima, che crea nuove opportunità per l’innovazione, gli investimenti e l’occupazione.

In quest’ottica, il pacchetto di proposte “Pronti per il 55 %” (Fit for 55) mira a far sì che l’UE sia “pronta per il 55 %” e a realizzare i cambiamenti trasformativi necessari nella sfera economica, sociale e industriale.

E’ un’opportunità che deve essere aperta a tutti: innovatori e investitori, imprese e città, consumatori, famiglie e singoli cittadini.

“Pronti per il 55%” si riferisce all’obiettivo di riduzione delle emissioni di almeno il 55% fissato dall’UE per il 2030. Il pacchetto, proposto il 14 luglio 2021, mira ad allineare la normativa dell’UE in materia di clima ed energia all’obiettivo per il 2030.

L’Unione europea è costruita sul presupposto di sviluppare politiche comuni per realizzare interessi comuni.

La solidarietà tra gli Stati membri e tra i cittadini è necessaria per raggiungere gli obiettivi e trarne beneficio: tutti devono adoperarsi secondo le proprie capacità e competenze, rispettando le diverse specificità nazionali e i diversi punti di partenza nel perseguire l’obiettivo finale.

Gli sforzi sono condivisi tra gli Stati membri nel modo economicamente più efficiente, nel rispetto delle nostre differenze; inoltre, è fornito sostegno a chi ne ha più bisogno perché ogni cittadino possa toccare con mano i vantaggi della transizione.

Il pacchetto Pronti per il 55% include le seguenti proposte legislative e iniziative politiche:

  • una revisione del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (EU ETS), che comprende la sua estensione al trasporto marittimo, la revisione delle norme sulle emissioni del trasporto aereo e l’istituzione di un sistema di scambio di quote di emissione distinto per il trasporto stradale e l’edilizia
  • una revisione del regolamento sulla condivisione degli sforzi che disciplina gli obiettivi di riduzione degli Stati membri nei settori non compresi nell’EU ETS
  • una revisione del regolamento relativo all‘inclusione delle emissioni e degli assorbimenti di gas a effetto serra risultanti dall’uso del suolo, dal cambiamento di uso del suolo e dalla silvicoltura (LULUCF)
  • una revisione della direttiva sulla promozione delle energie rinnovabili
  • una rifusione della direttiva sull’efficienza energetica
  • una revisione della direttiva sulla realizzazione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi
  • una modifica del regolamento che stabilisce le norme sulle emissioni di COdi autovetture e furgoni
  • una revisione della direttiva sulla tassazione dei prodotti energetici
  • un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere
  • ReFuelEU Aviation per carburanti sostenibili per l’aviazione
  • FuelEU Maritime per uno spazio marittimo europeo sostenibile
  • un fondo sociale per il clima
  • una strategia forestale dell’UE

La salute della nostra Terra è una responsabilità collettiva: tutti trarremmo giovamento dal maggiore spazio dato alla natura, dall’aria più pulita, da città più fresche e verdi, cittadini più sani, consumi energetici più contenuti e bollette più basse, nonché da nuovi posti di lavoro, tecnologie e opportunità industriali verranno condivisi da tutti.