sabato, Aprile 27, 2024
CroaziaEsperienze

Simone – CROAZIA – Murter (Febbraio 2013 -Maggio 2013)

Nome: Simone      età: 27OLYMPUS DIGITAL CAMERA
studi:Scienze dell’antichità   lingue:inglese, tedesco
primo contatto con l’Eu Direct: novembre 2012
partenza:Febbraio 2013

Simone. partito a inizio febbraio 2013 per la Croazia, svolgerà i suoi 3 mesi presso l’associazione Argonauta grazie al progetto “back to ancient europe”. Simone è partito con l’associazione OIKOS di Udine. Qui sotto i suoi report.

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15 febbraio 2013
Il mio viaggio verso la Croazia inizia all’una e venti alla stazione degli autobus dove devo prendere il mio passaggio verso Zara. Rallentato dai bagagli mi inoltro nei labirintici corridoi pieni di cianfrusaglie e mi dirigo verso i parcheggi degli autobus.
Qui mi trovo davanti un bell’autobus bianco. Guardo il cruscotto e noto il cartello Trieste- Rijeka. Dubbioso, mi avvicino all’autista e gli chiedo se è l’autobus che va fino a Spalato. L’uomo, che parla solo quello che immagino sia croato,  mi risponde che l’autobus arriva solo fino a Rijeka… lasciandomi alquanto interdetto.
Mi metto allora poco distante e aspetto di vedere comparire il mio autobus.
Ne arriva uno per Lubiana, uno per Capostria e quello per gli studenti che devono scappare da Trieste.
Iniziando a temere per il mio viaggio vado in biglietteria a chiedere da che parcheggio dovrebbe partire il mio autobus…e la risposta è che parte dal primo…dove c’è l’autobus per Rijeka!
Allora torno dal mio caro autista e cerco di chiedergli se l’autobus va a Zara o Spalato (la linea è a stessa) e lui mi chiede con una certa veemenza: “ Split o Zadar? Zadar o Split?”. Rimango in piedi di fronte a lui per qualche istante confuso e spiazzato. Poi gli faccio vedere il biglietto e biascicando qualche parola alquanto innervosito mi prende i bagagli e me li lancia sull’autobus.
Sempre più confuso e ormai rassegnato salgo sull’autobus e mi siedo al mio posto. Dopo poco sale l’autista e mi si avvicina rivolgendomi parole in croato che non capisco e poi prosegue il suo giro.
All’una e quarantacinque parte il viaggio che mi porterà a Zara e poi a Murter.
Tutto procede tranquillo mentre saliamo verso i monti e inizia a comparire la neve che diventa sempre più consistente mano a mano che ci avviciniamo all’ultimo confine rimasto; quello tra Slovenia e Croazia. Qui la polizia di frontiera di certo non si ammazza di lavoro…in entrambi i casi aspettiamo dai cinque ai dieci minuti fermi alla sbarra fino a che un funzionario non si alza dalla seggiola e viene svogliatamente a controllare carte d’identità e passaporti. Mentre superiamo la sbarra ed entriamo in Croazia una musica con un tono nostalgico e triste accompagna il nostro passaggio.
Il viaggio prosegue tranquillo e senza inconvenienti; rimango affascinato dalla bellezza del panorama e posso gustarmi, anche se solo di passaggio Abazia (Opatija) e Fiume (Rijeka) e la costa dalmata fino a raggiungere verso le 8 e mezza a Zara (Zadar).
Qui devo aspettare che arrivino Sanja e Anja, la prima è un’impiegata dell’associazione che mi ospita, la seconda sarà una mia collega, mezza serba e mezza russa, che viene dalla Grecia. Alle 21.45 incontro Sanja; mentre facciamo conoscenza passano circa venti minuti e di Anja nessuna traccia. Alcuni autobus si fermano e scendono alcune ragazze ma nessuna di loro si ferma da noi. Ad un certo punto Luka , il responsabile del progetto, chiama Sanja e le rivela che Anja ci sta aspettando in aeroporto. Finalmente possiamo raggiungerla, recuperarla e dirigerci insieme verso Murter e il nostro futuro appartamento. Qui troviamo ad aspettarci Luka e una pizza e restiamo in piedi fino alle quattro a conoscerci e a conoscere la casa. La cosa più ragguardevole all’interno è la foto di un bambino…a giudicare dall’espressione…un bambino molto malvagio! Purtroppo, c’è un purtroppo, di solito la casa serve ad ospitare i turisti d’estate e quindi non è predisposta per l’inverno. Due termosifoni portatili e molto sovietici, sopratutto uno marrone, ci danno un po’ di sollievo alzando la temperatura.

16 febbraio 2013
Il mattino dopo ci svegliamo intorno alle dieci e decidiamo di uscire a fare una camminata. Verso le cinque di notte dovrebbe essere arrivato un altro volontario dalla Spagna ma le porte son chiuse e quindi non ne abbiamo la certezza.
Facciamo un po’ di spesa per prendere le cose essenziali e poi andiamo a camminare cercando di arrivare sul mare. Camminiamo a caso lungo il paese e alla fine arriviamo proprio nel luogo dove un tempo sorgeva Colentum, il sito archeologico che l’associazione vuole valorizzare. Alla destra della strada c’è un’antica cisterna, più avanti, dopo un cimitero vista mare, troviamo i resti di una villa romana e fatto qualche metro ci fermiamo a chiacchierare.
Quando il sole cala d’intensità e il vento si fa più duro torniamo a casa e poco dopo ecco arrivare Luka con tre ragazzi. Uno è il volontario spagnolo, che in realtà è boliviano, Mario; gli altri due sono volontari che erano già sull’isola con un progetto di un anno. La spagnola Amaia e il bulgaro Ivo. Parliamo un po’ di cosa ci aspetta nei giorni successivi e altre chiacchiere per conoscerci e ci diamo appuntamento per incontrarci la sera in un bar di loro amici. La serata è piacevole e gli amici, simpatici e ospitali ci fanno conoscere un po’ l’isola.

17 febbraio 2013
Dopo una mattinata trascorsa a far la spesa e a studiare ancora un po’ la casa, vado con gli altri a fare un giro a Betina, paese attaccato a Murter. Il tempo è splendido anche se il vento (qua si chiama Bura, mi sembra di averne già sentito parlare…) rende sempre obbligatorio l’uso del giubbotto. Passeggiamo per i viottoli della città vecchia fino al porticciolo; escluso qualche vecchio, il paese sembra deserto, territorio di dominio dei molti gatti che si crogiolano al sole. Ogni tanto si vede qualcuno riparare la barca e nulla più. Quando torniamo a Murter, Anja si ferma al bar Leopold, situato nella piazza centrale, per usare internet (la connessione a casa arriverà solo mercoledì), io e gli altri invece torniamo a casa. Per quanto mi riguarda schiaccio un pisolino perché la stanchezza si fa sentire e al mio risveglio tutto è immerso nel buio. Alle 8 mi faccio da mangiare e alle nove, mentre ho iniziato a guardare Star Wars sulla tv croata, arriva Ivo. Andiamo giù in centro e guardiamo oltre i vetri del Leopold se riusciamo a scorgere Anja ma vediamo solo uomini di diverse età che se la raccontano bevendo una rakija (grappa). La cerchiamo in tutti i bar del centro ma non la troviamo e allora decidiamo di tornare a casa per vedere se arriva. Ci sediamo con Star Wars in sottofondo e parliamo del più e del meno dando un’occhiata ogni tanto fuori dalla finestra per vedere se la ragazza serba torna a casa in salute. Purtroppo il tempo  passa, si fan le undici e mezza  e non torna; Ivo decide di andare a casa a dormire mentre io, ormai rassegnato alla scomparsa della mia coinquilina e pronto ad andare l’indomani alla polizia esco per un ultimo giro di controllo e poi m’infilo a letto pensieroso. Per fortuna mentre son quasi addormentato sento la porta aprirsi e capisco che è tornata… 

18 febbraio 2013
…Quando ci svegliamo i misteri vengono svelati; lei era rimasta al Leopold tutta la sera, seduta in un posto che risulta nascosto ad uno sguardo dall’esterno e così lei aspettava noi che aspettavamo lei. Dopo esserci fatti quattro risate sull’accaduto ci rechiamo in ufficio e Luka ci accoglie spiegandoci l’associazione e iniziando ad illustrarci le loro intenzioni nei confronti del territorio. Durante la mattinata arriva un nuovo volontario bulgaro Dobromir. La mattinata si conclude con un giro su una collina, dove sorge una chiesa, che sovrasta la città vecchia. Qua Luka ci mostra il magnifico panorama e ci racconta altri aneddoti sulla sua isola. Il pomeriggio libero ci permette di andare a sgranchirci le gambe in una partita di calcetto mentre la sera Ivo ci invita ad una cena vegetariana nell’appartamento che occupano lui e Amaia.

19 febbraio 2013
La mattinata in ufficio è scandita dalle nostre presentazioni, abilità, sogni e paure servono a Luka per conoscerci e capire in che modo indirizzare le nostre forze nella creazione del progetto e successivamente ci dirigiamo verso la collina Gradina alla scoperta dei resti archeologici. Il pomeriggio approfitto del tempo libero per andare a fare una camminata prima sul colle più alto dell’isola dove in tempo di guerra vennero costruite fortificazioni e bunker e in un secondo momento m’incammino lungo la linea di costa, davvero meravigliosa. La sera tutti da Ivo a guardare la partita di Champions e passare la serata in compagnia.

20 febbraio 2013
La riunione mattutina vede Luka impegnato a darci i primi compiti; Anja deve occuparsi di creare un modello della collina di Murter dove sorgeva Colentum, Dobromir deve aiutare Ivo che sta scrivendo una storia per bambini su un legionario di cui è stata ritrovata un epigrafe, mentre io e Mario abbiamo il compito di creare/trovare i sentieri migliori per salire sulla cima della collina. Nei prossimi giorni mi aspettano molte camminate. La mattinata si chiude con la prima lezione di croato impartita da Maya, un’altra ragazza che lavora nell’associazione! Dober dan! Il pomeriggio sono impegnato a scrivere questo resoconto della settimana, poi un po’ di navigazione su internet e di aggiornamenti sulla situazione italiana..gh…e un po’ di spesa. Da uomini veri la sera io e Dobromir non possiamo perderci Milan Barcellona, mentre Anja passa la serata su Skype.

21 febbraio 2013
All’inizio della mattinata Luka ci spiega qualche trucco per scrivere una storia di successo, poi conosciamo Matt, ragazzo di Murter che si occuperà della gestione del sito. Da mezzogiorno io e Mario ci dirigiamo verso la collina Gradina e iniziamo la nostra ricognizione in cerca di vie che possano diventare sentieri per i turisti. L’impresa non è delle più semplici. La collina è disseminata di muretti e accumuli di pietre che rendono spesso difficile il passaggio; tuttavia con un po’ di ripensamenti e cambiamenti di direzione riusciamo a raggiungere la cima con un percorso che, una volta sistemato sarà abbastanza agevole e diretto. Scendiamo e risaliamo per cercare di studiarlo meglio e far foto e alla fine ridiscendiamo consapevoli di aver compiuto la nostra missione. Dopo essere ridiscesi per la seconda e ultima volta decidiamo di girare attorno alla collina dalla parte del mare per vedere se riusciamo ad individuare possibili altre vie da percorrere nei prossimi giorni. Purtroppo dove la costa si unisce al mare c’è un deciso aumento e accumulo di rifiuti che rovinano un bellissimo ambiente. Bisognerà ripulirlo!
Di pomeriggio faccio una corsetta con Dobromir, ma il vento la rende alquanto complicata e quando arriviamo a casa, dopo la doccia, e dopo che Anja è andata con Amaia e Maja in centro a vivere la movida…arriva Luka che porta la nuova volontaria e coinquilina francese Laura. Lei ha fatto tutta la giornata in viaggio con aerei e treni e bus, quindi va presto a dormire mentre io e Dobromir andiamo da Ivo a guardare la partita del Liverpool di cui Dobromir è tifoso sfegatato! Purtroppo per lui, almeno stasera…

22 febbraio 2013
Il lavoro in ufficio inizia con la presentazione di Laura a cui segue un infervorato brain storming su come scrivere la storia di Quintus  per aiutare Ivo e Dobromir. Poi parlo un po’ con Luka per raccontargli del giorno prima in cerco del sentiero e mi esercito un po’ con il croato.
Il pomeriggio la pioggia ci consiglia di star rintanati in casa, così ci guardiamo un film. La serata, anche a causa del tempo passa con una bella chiacchierata.

23 febbraio 2013
Verso le undici andiamo con Luka alla scoperta di quella che ho ribattezzato la Collina Militare.
Nonostante ci fossi già stato, grazie alla guida locale, scopro cose veramente strepitose; sotto alla superficie si snoda un grande insieme di cunicoli sotterranei, stanze e postazioni di vedetta. Tutto è abbandonato da anni, ma sarebbe veramente meraviglioso recuperare tutto per farne un percorso d visita turistico e un museo.
Tornati a casa il tempo peggiora e diventa veramente terribile con urla di vento e rumore di cose sbattute. La bora soffia con grande veemenza e insistenza ed è accompagnata da una pioggia intensa. Per la serata, Amaia e Ivo ci aspettano a casa loro dove altri amici croati di Murter portano pietanze locali! I ragazzi croati sono fuori di testa! Sono allegri, cantano canzoni popolari e ad un certo punto intonano The lion sleeps tonight e Maja mi rivela che le parole non traducono il testo originale ma vennero cambiato durante la guerra vent’anni fa per fare di questa canzone un inno di combttimento. All’improvviso mi rendo conto di come questi ragazzi, che adesso cantano e fanno festa spensierati, siano passati, all’inizio della loro vita attraverso uno dei più orribili conflitti etnici della storia, conflitto probabilmente ancora non sopito del tutto.

24 febbraio 2013
Dopo la baldoria del sabato sera, la domenica ci si alza tutti tardi e il tempo volge rapidamente al peggio. Come da due giorni a questa parte pioggia e bora imperversano. Per le due fortunatamente smette e posso andare a fare una passeggiata con Laura. Andiamo in posti magnifici, dove le scogliere carsiche si uniscono al mare impetuoso e vengono scavate con mille buchi e tagli diversi.
Ad un certo punto ci raggiunge Marco, uno dei ragazzi croati conosciuti la sera prima, che ci fa da guida su e giù per colline e piante d’olivo, muretti a secco e case abusive.
Il panorama è spettacolare come sempre con le isole Koronati che si stagliano sullo sfondo quasi racchiudendo il mare in un abbraccio. Il tempo peggiora e cerchiamo di tornare verso casa. Purtroppo non facciamo in tempo e quando arriviamo a Betina, il paese prima di Murter, si mette a piovere sul serio! Sotto la guida di Marco ci rifugiamo in un bar nella piazza principale dove una cioccolata calda mi dà un po’ di ristoro. Marco chiama un suo amico, Nicola, detto Cici che ci viene a prendere in auto e ci porta comodamente a casa. Stremato dalla giornata faticosa, mi butto a letto presto.

26 febbraio 2013
Oggi è il turno della presentazione di Dobromir che mostra alcuni interessanti casi, anche molto negativi, di archeologia in Bulgaria. Dopo la sua esposizione, prendiamo una nuova lezione di croato…veramente impegnativo! E poi usciamo alla volta della collina ognuno con una missione: io e Mario per la creazione dei sentieri, Anja per fotografare il muro preromano perché Luka vuole creare futuristici fotomontaggi, Dobromir fa un sopralluogo perché deve creare un Master Plan per Colentum, Laura vede la collina per la prima volta per  aiutare poi Anja col modello. Tra una cosa e l’altra il pomeriggio passa quasi senza che ce ne accorgiamo e la sera, mentre guardiamo la partita tra Barcellona e Real Madrid, Laura va a fare un giro con Marko. Al suo ritorno ci porta una sorpresa…una bellissimo cane nero e un’altra sorpresa: vuole tenerlo! Il suo desiderio insano…anche perché il cane ha un collare, si scontra con la presa di posizione mia e di Dobromir e alla fine, dopo una estenuante lotta di opinioni riusciamo a convincerla a lasciare libera la povera bestiola

 

8 marzo 2013
Finalmente il tempo volge al meglio e posso andare sulla collina a provare il sistema gps. Anja mi accompagna perché deve fare delle fotografie per futuri fotomontaggi.  La prova procede senza intoppi e va a buon fine così torno a casa soddisfatto. Il pomeriggio io e Laura andiamo a fare un giro in barca con Kristian, uno dei ragazzi di Murter che abbiamo conosciuto. La gita trascorre serena e Kristian ci porta prima in una sua casetta su un’isola e poi da alcuni suoi amici di Zagabria che hanno una casa su un’altra isola. Ci sediamo ad un tavolo davanti a casa e restiamo lì alcune ore. Quando torniamo la sera a casa la stanchezza è tanta, ma troviamo tutti gli altri ragazzi seduti al tavolo a chiacchierare. Ci uniamo a loro e poi finalmente la giornata può finire.

16 marzo 2013
Marko ha deciso di portarci a fare un giro a Sibenik. Dalla strada la prima cosa che noto sono condomini giganteschi, hanno un aspetto trascurato, quasi abbandonato, e si innalzano come alberi di cemento, in cui posso solo vedere piccole finestre; l’impressione che ne ricavo è quella di trovarmi di fronte a tante prigioni. Il centro storico è tutta un’altra storia. Qui la pietra domina nelle costruzioni di antiche chiese e meravigliosi palazzi. Le viette strette ma luminose ci fanno sentire in un abbraccio mentre saliamo verso il castello che domina questa parte della città. Purtroppo per noi il maniero è chiuso al publico perché lo stanno restaurando, così torniamo verso il mare e dopo aver camminato un po’, ci fermiamo per rifocillarci e parlare un po’. Prima di tornare a casa, ci fermiamo a Vodice, un altro paese sul mare, molto carino con un bel lungomare e un altrettanto gradevole centro storico.  Infine dopo tanto girovagare torniamo a casa e la sera usciamo con Marko e altri amici croati.

22 marzo 2013
Abbiamo preso la decisione di andare a Zara…in autostop. La mattina trascorre nei tranquilli lavori d’ufficio ma sotto la pelle fremiamo nell’attesa di uscire per andare ad iniziare l’avventura. L’ora x scocca e noi ci fiondiamo a cercare di ottenere il primo passaggio. Camminiamo fino alla strada principale e iniziamo a muovere il pollice nella speranza di essere raccolti. Ci siamo divisi in gruppi di tre. Da una parte Amaia, Ivo e Mario, dall’altra Anja, Dobromir e il sottoscritto. Passano le prime macchine ma non accennano a rallentare, poi uno strano signore si ferma per poi dirci che va a Betina, il paese attaccato a Murter, raggiungibile a piedi in 5 minuti. Passa circa mezz’ora e poi una signora si ferma e ci accompagna fino a Kapela, incrocio da cui passa la strada Zadar-Sibenik e dotata di una stazione degli autobus. Ma l’autobus non serve, dopo poco un signore si ferma e ci porta dritti dritti in centro a Zara. Quando arriviamo facciamo un primo giro per il centro e dopo un po’ ci raggiungono anche i nostri tre amici. Ad un certo punto decidiamo di andare a cercare l’ostello che abbiamo prenotato per la notte. Il posto è fuori dal centro, a circa mezz’ora, quaranta minuti di camminata veloce. Quando arriviamo sul posto sono un po’ preoccupato. L’edificio si presenta in pessime condizioni, all’esterno è tutto in rifacimento, e quando suoniamo nessuno ci viene ad aprire, nonostante la porta di casa sia aperta. Dopo circa cinque minuti arriva la padrona di casa, era fuori a portare a spasso un bambino piccolo e ci porta nell’appartamento e quello che mi trovo davanti mi lascia senza parole. La casa dentro è splendida, grande con due enormi camere da letto, un accogliente divano, condizionatore, tv, pavimenti in legno, sembra tutto perfetto.
Quando lasciamo la casa si sta facendo tardi, io accelero il passo rispetto agli altri perché voglio andare a vedere il tramonto sull’Organo marino. Faccio una pausa al fast food e mi prendo un panino ricco di cevapcici e poi via di corsa per non perdermi lo spettacolo. Ed uno spettacolo per davvero. L’Organo Marino è una scalinata sul mare con dei fori che emettono suoni profondi a seconda delle onde che arrivano. Quando il sole cala oltre le isole e i suoi raggi rossi si spengono,  vado a cercare gli altri che son in un bar a guardare la grande sfida, la prima dopo la guerra, tra Croazia e Serbia. La Croazia alla fine vince due a zero; la gente, per la maggior parte ragazzi che forse la guerra non la ricordano perché erano troppo piccoli, festeggiano ma meno scatenati di quanto mi aspettassi. Finita la partita troviamo un bar e facciamo amicizia con Kruno, Andrea, e un’altra ragazza di cui non ricordo il nome ma con la quale parlo a lungo perché studia italiano e quindi vuole fare pratica. I ragazzi ci portano in un locale dove una band suona dal vivo e finito lo show torniamo all’ostello dove parliamo ancora un po’, prima di andare a dormire.

23 marzo 2013
Il mattino Dobromir va via presto perché deve andare a Zagabria a incontrare alcuni parenti, Amaia, Ivo e Mario escono per andar a veder la città, così rimaniamo io e Anja che cerchiamo di dormire il più possibile perché progettiamo di rimanere un giorno in più per partecipare ad un evento di musica elettronica. Verso mezzogiorno usciamo di casa e ci dirigiamo verso il centro. Incontriamo Ivo, Amaia e Mario in un bel parco vicino ad una delle porte d’ingresso della città restiamo un po’ a parlare e a mangiare qualcosa e, verso le due loro iniziano il loro viaggio di ritorno verso Murter. Io e Anja, dopo un altro giro della città, ci dirigiamo all’Organo marino e ci addormentiamo sui gradoni cullati dalle onde musicali. Alle quattro ci arrendiamo e iniziamo anche noi il viaggio di ritorno a casa. Camminiamo a lungo per arrivare dove inizia la strada che porta a Sibenik. Gli antichi palazzi veneziani lasciano il passo ad enormi e sofferenti palazzoni di stampo sovietico, tutti uguali, come villette a schiera. Verso le quattro e mezza arriviamo sulla strada e iniziamo la fase dell’autostop. L’inizio non è molto esaltante, nessuno accenna a fermarsi, alcuni fanno facce simpatiche ma niente di più. Finalmente dopo circa mezz’ora due ragazzi si fermano e ci portano in un posto a Sukosan, ad una decina di chilometri da Zara; non è molto ma è il primo passo. Il secondo arriva grazie ad un uomo sulla sessantina che ci porta a Biograd e con cui intratteniamo una piacevole conversazione. Il terzo passaggio ce lo offre un ragazzo e ci avvicina a Murter di un’altra decina di chilometri. Il quarto passaggi ci porta a Kapela, verso la salvezza, e ci è offerto da una gentile donna che va a Sebenico. Da Kapela tutto è facile, camminiamo qualche metro e troviamo il primo passaggio fino a Jezera; l’ultimo passaggio, il sesto, ce lo offre una donna, che poi scopriamo essere collega della titolare della nostra associazione, e ci porta fino a pochi metri da casa. Arrivato a casa, in non perfette condizioni fisiche, mi butto sul letto e mi addormento. Non passa molto però che Marko mi chiama sul cellulare e mi passa a prendere con Cici e mi tracinano ad una grigliata a casa di quest’ultimo. Dopo la grigliata finiamo la serata nei due locali del paese e poi finalmente posso andare a dormire.

31 marzo 2013
La giornata di Pasqua di presenta molto variabile. Il sole sembra farla da padrone e così mi dirigo di nuovo verso Skoljic per provare a passare qualche ora di mare e calore. Purtroppo però, dopo un’oretta, le nuvole iniziano a correre verso il sole e a cercare di coprirlo. Memore dell’esperienza del giorno prima inizio ad andare verso casa, ma quando son a poco meno di metà strada, guardo verso il cielo e mi accorgo che di nuvole ne son rimaste ben poche, anche se altri fronti son in avvicinamento. Allora decido di tornare verso l’isoletta ma, visto che le nuvole vanno e vengono e il sole non è abbastanza forte, mi dirigo verso una collina che svetta sulle altre. Mi arrampico fino in cima e mi rendo conto che ne è valsa la pena. Da qua sopra lo spettacolo è affascinante, posso osservare le isole tutt’intorno arrivare fino alla linea dell’orizzonte e, quando porto lo sguardo più vicino, rimango abbagliato dal mare azzurro che si stende ai miei piedi.

 

01 aprile 2013
Finalmente il sole splende forte e il cielo è libero dalle nuvole. Non posso farmi scappare l’occasione e alle 10 esco di casa per andare all’isoletta Skoljic. Una volta lì, passo tutta la giornata a girarmi e rigirarmi al sole. Poi verso sera arrivano Laura e Marko e passiamo qualche tempo insieme, prima di tornare a casa.
02 aprile 2013
Il sole di ieri era solo un’illusione. Mentre sto per uscire di casa un violento acquazzone scuote le fondamenta della casa! E fino al pomeriggio inoltrato la pioggia continua a cadere copiosa su Murter. La mattina trascorro la giornata in ufficio lavorando sulle mappe. Quando finalmente smette di diluviare esco per una passeggiata e mi accorgo che, nella maggior parte dei casi, le strade son diventati laghi o fiumi.

04 aprile 2013
La mattina imparo un po’ di croato. Il pomeriggio, dopo una partita a basket con alcuni ragazzi croati, incontro due ragazze di Rijeka che  nei prossimi giorni c’insegneranno a creare un video. La sera partecipiamo ad una festa politica nel cantiere delle navi di legno (non ho capito le idee del partito, ma non è importante) in cui vari gruppi musicali locali si alternano e dove vengono offerti cibo e bevande gratis.
5 aprile 2013
Oggi è il giorno dell’inizio delle riprese del video, decidiamo una traccia, ognuno di noi dirà qualcosa nella sua lingua e poi domani lo monteremo. La giornata passa in allegria tra un cambio di location e un altro, tra un’intervista e la successiva


06 aprile 2013

Oggi si passa al montaggio; aiutati dalle ragazze ci dedichiamo a riguardare le nostre prestazioni e a cercare di mettere insieme al meglio i video che abbiamo. Alla fine della giornata il prodotto è finito e confezionato…e questo è il link:http://www.youtube.com/watch?v=7HH5ZKD9bkk&feature=youtu.be

08 – 12 aprile 2013
In questi giorni ci rechiamo a Orahovica per l’arrival training…anche se in realtà siamo a metà del nostro servizio. Qui abbiamo la possibilità di conoscere gli altri volontari che sono venuti in croazia come noi! Il posto è molto bello, nell’hotel possiamo usare la piscina con l’idromassaggio e il cibo è delizioso. Il training consiste nella spiegazione di ciò che è l’Evs e delle possibilità ma anche dei rischi che si corrono.

13 – 14 aprile 2013
Questi due giorni dopo il training li spendo con Laura a visitare Zagabria. Il primo giorno ci rechiamo al museo archeologico, visitiamo la cattedrale, e il cimitero monumentale; poi deviamo al parco Maksimir e su richiesta di Laura entriamo allo zoo, anche se la cosa mi lascia un po’ sconfortato per le condizioni in cui mi sembrano gli animali. Il secondo giorno invece visitiamo il giardino botanico,  il museo storia naturale e la coloratissima chiesa Marko, vicino alla quale si erge una torre da cui è possibile godere di uno splendido panorama. Nel pomeriggio prendiamo l’autobus per tornare a casa e appena arrivati ci rechiamo a casa di Cici dove è in programma una cena a base di pesce in onore di Clermont, un precedente volontario francese dell’associazione che è tornato a fare una visita ai suoi amici croati e a conoscere noi.
15-16 aprile2013
Questi due giorni trascorrono praticamente uguali; in ufficio prepariamo la presentazione che andremo a portare nella scuola di Murter per i ragazzi di 13/14 anni, e che riguarderà il nostro paese e le attività che stiamo svolgendo.
17 aprile 2013
Oggi è il giorno della presentazione; purtroppo Anja è assente perché ha avuto un contrattempo e non è riuscita ad arrivare in tempo da Zagabria, così viene “sostituita” da Amaia. Ci rechiamo alla scuola portando il modello della collina costruito da Anja e Laura e iniziamo, uno alla volta, a raccontare qualcosa del nostro paese. Inizia Laura con la Francia, poi tocca a me con l’Italia, il Fiuli Venezia Giulia e la Bisiacaria; quindi Dobri con la Bulgaria e Mario con il Bolivia. Alla fine Luka espone in croato le idee che stiamo portando avanti per valorizzare la collina.
18 aprile 2013
Oggi è un grande giorno per me; Kristian, ragazzo croato che avevo conosciuto all’inizio della mia permanenza mi porta con il suo equipaggio a vivere una giornata da pescatore. Sveglia alle 5 e mezza e ritrovo al porto alle 6 e mezza. La giornata è sorprendente e affascinante visto che mi accorgo di quanto il loro mondo e il mio siano distanti e come difficile sarebbe per me fare questo lavoro solo per qualche mese, figuriamoci una vita. Comunque di comune accordo con i miei colleghi di un giorno decido di provare a fare un video della giornata

19 aprile 2013
Oggi vedo come son venuti i video e inizio il montaggio. Nel pomeriggio arriva Roberto, volontario siciliano a Spalato che viene a farci visita per il weekend.
20 aprile 2013
Il programma della mattinata prevede la giornata ecologica organizzata dall’associazione; i bambini e la gente del luogo hanno raccolto montagne di carta e cartone e lo portano in una piazza vicino al centro dove verrà sistemato in un container per poi essere riciclato. Ad ogni famiglia spetta un fiore e con i cartoni raccolti disegnamo sulla piazza le isolette di Murter.
22-26 aprile 2013
In questi giorni ci aspetta un duro lavoro…dobbiamo portare su per la collina secchi di ghiaia e sabbia per costruire in cima un migliore punto di riposo e osservazione per i turisti. Per fortuna la giornata lavorativa inizia e finisce prima del solito così, che queste giornate meravigliose, posso godermi il mare stupendo di Murter.
27 aprile 2013 – 05 maggio 2013
Via verso l’ignoto. Approfitto del primo maggio e mi dedico ad una settimana di viaggi per scoprire qualcosa in più dei territori che mi circondano. Dopo vari piani mi decido a visitare innanzitutto Trogir, caratteristica cittadina medievale molto bella con vie strette e molti monumenti anche Veneziani, come il castello del Camerlengo; dopo una notte passata a Spalato dai colleghi italiani conociuti a Orahovica, Andrea, Roberto, Massimiliano, e Marta, e la loro simpatica coinquilina spagnola Carmen, mi dirigo con Roberto verso la Bosnia; valichiamo il confine e ci dirigiamo prima a Mediugorje, quindi a Mostar, e poi da solo continuo verso Sarajevo. È una delle esperienze più importanti della mia vita; a parte Međugorje, dove ho trovato poca spiritualità e molto merchandising, son rimasto davvero affascinato dalle altre due città, ricostruite dopo una guerra allucinante e ancora così cariche di ferite ma anche portatrici di una speranza di rinascita e vita che mi rimarrà impressa nella mente quando avrò momenti duri da superare. Ed è affascinante per me anche il passaggio dalle chiese e dai campanili alle moschee e ai minareti.
Prima di tornare a Murter mi fermo qualche giorno ancora a Spalato per poterla visitare al meglio e, che dire, è una città dove ti viene voglia di andare a vivere: monumenti meravigliosi e grandi spazi culturali, un grande parco sul mare dove ho partecipato alla festa del primo maggio e dove ho potuto fare ottimi bagni, e tante persone e locali dove divertirsi.