Claudia – Francia – Strasburgo (ottobre 2011 – agosto 2012)
Nome: Claudia età 24
studi: Master universitario in rel. internazionali
lingue:inglese, francese, spagnolo, tedesco
primo contatto con l’Eu Direct: marzo 2011
partenza: ottobre 2011
E’ volata a Strasburgo la nostra Claudia, esattamente presso l’associazione AMSED (Association Migration Solidarite et Echanges pour le Developpement). Claudia passerà i suoi prosimi 10 mesi supportando l’associazione nelle sue attività come per esempio organizzare attività interculturali con la popolazione locale ed in particolare con i giovani con minori opportunità. A brevissimo il suo primo report.
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I Report – 12 ottobre 2011
Ho aspettato un po’ per scrivere, visto che ho voluto vedere un po’ come andava. All’inizio non è facile capire come funzionano le cose in un posto totalmente nuovo.
Allora, intanto devo dire che sono molto contenta del lavoro. AMSED ha un sacco di progetti interessanti, alcuni in collaborazione con un centro culturale che si occupa di integrazione di immigrati e sviluppo locale, altri inerenti soprattutto al programma Youth in Action, alla mobilità e agli scambi interculturali.
Ad essere sincera, mercoledì scorso, appena arrivata, mi sono un po’ spaventata perché il mio capo mi ha immediatamente assegnato una serie di cose da fare, tra le altre l’organizzazione di un corso di informatica di base per delle donne straniere. Più che altro perché essendo appena arrivata, il mio livello non di francese non è ancora all’altezza, a mio parere. Ho capito però che qui c’è un clima di estrema fiducia e comprensione e su questo lui mi ha abbastanza rassicurato.
Oltre a questo corso, di cui mi occuperò per i prossimi due mesi, oggi abbiamo avuto una riunione con il presidente del centro culturale, dove inizierò a collaborare un giorno a settimana e alcune sere, anche se l’attività (probabilmente con giovani e bambini) che svolgerò lì verrà concordata dopo un primo periodo di prova.
A tutto questo si aggiunge una terza attività, che in un secondo momento diverrà la mia funzione principale: la parte relativa alla gestione e informazione sulla mobilità internazionale e sul programma Youth in Action. Attualmente affianco un’altra stagista italiana che resterà qui fino a fine dicembre; assieme a lei collaboriamo con Myriam che è la persona incaricata per questo settore. Insomma, in generale posso dire che davvero ci sono un sacco di cose da fare…prevedo che saranno mesi molto intensi.
Diciamo che in questa prima settimana, una cosa che mi è stata molto utile è aver conosciuto la ragazza polacca che ha fatto lo sve ad AMSED l’anno scorso. Sabato sera, l’associazione ha infatti organizzato una cena in cui si sono ritrovati vecchi e nuovi stagisti. La ex-volontaria (che ora sta studiando qui) mi ha spiegato un po’ com’è stato il suo inizio e mi ha tranquillizzato rispetto al lavoro e alla lingua.
Per passare ad aspetti più logistici, per quel che riguarda il corso di ligua, fortunatamente, nonostante i corsi fossero già iniziati, non ci sono stati problemi per iscrivermi. Quindi tutto risolto. E’ un corso estensivo che dura tutto l’anno, un giorno a settimana.
Per quanto riguarda la bicicletta, la ex-volontaria mi ha confermato che lei l’ha sempre utilizzata. Sinceramente, a me non sembra esattamente il mezzo ideale, anche perché come ho già detto, il posto dove vivo non è esattamente vicinissimo alla sede di AMSED. Inoltre ci sono poi altre attività (per esempio, presso il centro culturale o in giro per altri quartieri della città) che richiedono inevitabilmente degli spostamenti non irrilevanti. Ad ogni modo, ho capito che loro qui hanno sempre fornito la bicicletta ai volontari e che questo è quello che loro intendono per trasporto. Considerando, che altri volontari si sono adattati a questa politica, mi rendo conto di non poter pretendere nulla di diverso, nonostante personalmente non mi sembri molto serio far passare una bici per un “trasporto” se vivo così lontano dal centro (chiaramente, sarebbe stato estremamente diverso se vivessi a 5 minuti da qui). Ma, come ho già detto, è chiaro che se per gli altri sve questo è stato il trattamento, non posso pretendere nulla di diverso, immagino. Perciò, alla fine, dopo aver provato ad utilizzare la bici un paio di volte, mi sono decisa a fare a mie spese l’abbonamento ai mezzi pubblici, che è comodissimo e che non avendo ancora 26 anni ho pagato al 50%….e mi sento anche un po’ più sicura per l’inverno.
La signora che mi ospita è gentile ed ha ospitato già altri volontari di AMSED. Il posto non è male….anche se, appunto, è distante.
II Report – 27 ottobre 2011
Qui prosegue tutto bene…sto iniziando un po’ alla volta ad ambientarmi 🙂 Al lavoro tutto molto bene. A metà novembre sarò nel sud della Francia per la formazione sve, mentre se tutto va bene a inizio dicembre con il resto dell’equipe sarò a Parigi per un training course intitolato “Art In Action”, sull’arte come strumento per combattere le discriminazioni, a cui prenderanno parte altri giovani (spagnoli, ucraini, turchi, russi, moldavi…).
III Report – 13 novembre 2011
Approfitto per parlare di una questione un po’ delicata, un problema che per questo primo mese non ho voluto sollevare, sperando che le cose si sistemassero un po’ alla volta. Ma, a distanza di più di un mese qui, non è stato così.
Fondamentalmente, il fatto è che, vivendo con una signora anziana e lavorando tutti i giorni fino alle 18 (e dalla prossima settimana pure 2 ore il sabato mattina in un centro socioculturale) io in pratica non ho conosciuto nessuno qui a Strasburgo. Voglio dire, al di fuori dell’ambiente AMSED, io non ho assolutamente nessun tipo di contatto/relazione sociale. Ho cercato un po’ di non pensarci, considerato che il lavoro mi piace molto. Però, in realtà, il problema è che è un dettaglio che non riesco ad ignorare e mi pesa molto. E che soprattutto sarebbe semplice de risolvere.
Un giorno, parlando con il mio capo, mi ha fatto capire che loro sanno bene che la situazione dalla signora non è il massimo, però diceva che avendo un budget così, diciamo “limitato” per Strasburgo, non hanno altre opzioni….però per me è davvero una situazione difficile.
IV Report – 20 novembre 2011
Sono appena tornata dalla formazione sve all’arrivo.
Durante questi 5 intensi giorni, soprattutto, mi è stato utile conoscere gli altri volontari, condividere con loro aspettative, timori etc…E soprattutto, rendermi conto che la mia situazione è davvero diciamo “eccezionale”….nel senso che su 25 volontari che eravamo, io sono l’unica che non vive in una residenza universitaria o in un appartamento condiviso con altri giovani. Il che è stato abbastanza frustrante, ad essere sincera.
Ne ho parlato anche ai formatori durante il colloquio individuale che c’è stato e in varie altre occasioni di riflessione durante la formazione. Ho spiegato un po’ la situazione rispetto all’alloggio e ho fatto presente che non mi sento proprio a mio agio. Diciamo che quando ho spiegato dell’età della signora con cui vivo, e delle mie difficoltà a crearmi delle amicizie per via di questa situazione, hanno immediatamente capito. Si sono inoltre un po’ stupiti quando hanno visto che la mia tutrice è teoricamente proprio questa signora da cui sto. E mi hanno detto che è assolutamente comprensibile che io desideri cambiare alloggio e che per questo segnaleranno questa mia richiesta all’agenzia nazionale che a sua volta lo segnalerà ad AMSED. Ovviamente io spiegherò al più presto al mio capo tutta questa cosa, in modo che lo sappia già lunedì.
Come ho già più volte raccontato, il progetto mi piace molto e voglio mantenere un rapporto assolutamente sereno con quelli del lavoro, però davvero – e ancora di più dopo questo confronto con gli altri volontari – ho l’impressione che dal punto di vista della logistica la mia organizzazione non si sta comportando troppo bene.