giovedì, Novembre 21, 2024
EsperienzeLettonia

Ecco un paio di foto inviate da Samuel, volontario in Lettonia

Partito il 2 settembre 2016 per la LettoniaSamuel_2_RID
Nome: Samuel    età alla partenza: 30 anni
studi: Laurea triennale in Scienze e tecniche psicologiche, Università di Trieste
lingue: sloveno, spagnolo
periodo SVE:  settembre 2016 – agosto 2017 (12 mesi)
paese di accoglienza: Lettonia
ente accoglienza: PIC no: 940071136
Organizzazione: Biedriba Bernu un jauniesu muzikas klubs
Primo contatto con l’ufficio EDIC: aprile 2016

Samuel è partito a inizio settembre 2016 grazie al progetto di volontariato europeo dal titolo “Let`s Rock! 2016”. Il progetto, della durata di 12 mesi vedrà come ente di accoglienza l’associazione Biedriba Bernu un jauniesu muzikas klubs a Jelgava in Lettonia. Samuel supporterà le attivita pubbliche come per esempio concerti, masterclasses, serate di giochi da tavolo, serate di cinema, ma anche nell’organizzazione di campi estivi e altre attività per il tempo libero. Inoltre porterà avanti  iniziative quali club di lingua straniera, laboratori creativi e pratici e attività nell’ambito dell’audiovisivo (lavorare con apparecchiature audio, attività di documentazione (foto, video, blog  pagina web) e sostegno tecnico in sale prove e in biblioteca).

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REPORT I – ottobre 2016
La parola chiave del primo mese è: adattamento.
Nell’arco di poco tempo, tante cose sono cambiate. Sono passato dal vivere in centro città a una casa con molti meno comfort e fuori dalla periferia, mal collegata coi trasporti pubblici e che mi ha fatto riscoprire la bicicletta.

Ho manifestato subito la volontà di concentrarmi nell’apprendimento del lettone, si è rivelato impegnativo come credevo ed il corso non è partito subito. Nonostante la barriera linguistica, tanti giovani parlano inglese e la mia facilità ad ambientarmi e socializzare è stata molto utile.

Per quanto riguarda il progetto, in qualche maniera ho sopravvalutato la precisione nordica: avevo aspettative molto ottimistiche! Non c’era una scaletta impostata ed ancora non c’è, ed ho capito confrontandomi con altri volontari che in verità è piuttosto normale. Uno dei compiti principali del volontario è crearsi un proprio “posto nel mondo”. Io ho scelto una scuola di musica per giovani, in cui studenti ed insegnanti (compreso il mio tutor) sono costantemente indaffarati. Ho capito che devo puntare perlopiù su ciò di cui posso occuparmi indipendentemente, cercare di fare affidamento sugli altri solo quando necessario, in modo da occupare in maniera proficua il mio tempo libero.

Questo non significa che non abbia avuto un’accoglienza calorosa: tutto il contrario! Ente di accoglimento, mentore ed altri autoctoni sono disponibili e cercano di aiutarmi il più possibile. Ma ognuno ha le sue cose da fare, ed è mia responsabilità impegnarmi a impostare le mie cose da fare.

In questo primo mese ho ripulito e organizzato meglio le sale in cui si svolgono le lezioni (in cui ho trovato di tutto), imbastito un repertorio di sei canzoni con altri due giovani musicisti e suonato in una scuola per pubblicizzare le attività della nostra ONG, cominciato a organizzare un progetto per registrare una canzone lettone folk con musicisti della regione di Zemgale, montato dei portachitarre a muro, controllato le sale prove.

Potrebbe sembrare tanto e lo è, specie considerando che sono appena arrivato. Ma sono esigente e ci sono ancora tanti tempi morti che ho intenzione di riempire, quindi continuerò a fare del mio meglio!