Francesca – IRLANDA (Agosto 2012 – Agosto 2013)
Nome: Francesca età: 26
studi:International and Diplomatic Sciences
lingue:inglese, francese, italiano, russo
primo contatto con l’Eu Direct: ottobre 2011
partenza: Agosto 2012
Francesca è partita ad agosto 2012 per Belfast, per svolgere lo SVE presso un’ associazione di solidarietà, la Tools For Solidarity. La nostra volontaria contribuirà a sostenere progetti all’estero, sistemando utensili e macchine da cucire che saranno inviate all’estero e facendo da supervisore ai volontari con bisogni speciali. Un compito sarà quello di assistere nella preparazione e il riempimento di un container di macchine da cucire che sarà inviato al workshop in Tanzania.
Aiuterà anche nella gestione del laboratorio di TFS. Ciò comporterà la raccolta e smistamento di strumenti, la realizzazione di scatole, controllo qualità e dando una mano con un po ‘amministrazione – rispondere al telefono, invio di lettere, ma anche relazioni con il pubblico che fare donazioni, ecc..In bocca al lupo Francesca!!
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Report 1 – Ottobre 2012
Sono passati già due mesi da quando sono arrivata a Belfast, in Irlanda del Nord. La città non è molto grande, ma questo la rende abbastanza facile da girare in bicicletta. L’impatto con questa nuova realtà non è stato così forte, sebbene Belfast evochi a tutti quanti immagini di bombe e dolore, è una città abbastanza viva e aperta; le persone in particolare sono estremamente amichevoli e gentili, sempre disponibili a scambiare qualche parola, il che rende più facile adattarsi.
Tuttavia, la cosa che mi ha colpito fin dal primo momento sono i muri e le recinzioni che sono disseminati nelle varie zone della città (il centro è escluso) a dividere le due diverse comunità, Cattolici e Protestanti.
Tools for Solidarity è un’organizzazione che si occupa di raccogliere macchine da cucire e attrezzi (martelli, scalpelli, trapani,ecc..) che le persone non utilizzano più, di ripararli e di inviarli in Tanzania dove il partner locale ha un centro per la formazione di sarti e meccanici. L’idea di fondo è che strumenti che non vengono più utilizzati, perché ritenuti obsoleti oppure perché si preferisce comprarne di nuovi, possono essere di aiuto ad altre persone per iniziare una piccola attività che gli permetta di cambiare/migliorare la propria vita.
Il progetto è in particolare rivolto a donne e comunità rurali nella Lake Region in Tanzania.
Il lavoro nel mio caso consiste principalmente nel riparare macchine da cucire, all’inizio era un po’ strano perché non mi era mai capitato prima, ma piano-piano comincio a capire come funzionano. Questi primi mesi sono stati intensi, prima è arrivato un container pieno di pezzi di ricambio per le macchine da cucire, che abbiamo dovuto scaricare e sistemare nel nostro workshop. Poi c’è stata la visita della manager del nostro partner in Tanzania, era la prima volta che veniva a Belfast da quando è stata avviata la partnership. Per l’organizzazione è stato un momento molto importante, con un sacco di eventi e visite per spiegare qual è il lavoro che svolgiamo. Ora ci stiamo preparando per spedire un nuovo container in Tanzania. Il lavoro richiede un bel po’ di attività fisica, quindi può essere un po’ stancante alle volte, ma siamo un bel gruppo quindi il tempo passa.
Con me ci sono altri 9 volontari e vivo con 6 di loro in una casa non lontano dal lavoro. E’ un po’ come avere una famiglia ed è bello arrivare a casa e trovare sempre qualcuno.
A lavoro e a casa abbiamo alcune regole: mangiamo vegetariano. Pensavo fosse più difficile, ma in realtà ci si abitua facilmente.
Report 2 – Maggio 2013
Sono ormai arrivata a più della metà del mio progetto a Belfast e del mio soggiorno in Irlanda del Nord. Sono stati mesi molto intensi sia a lavoro che nella vita di tutti i giorni.
Nell’organizzazione in cui lavoro, “Tools for Solidarity” le mie responsabilità sono aumentate, ora non mi occupo solamente di riparare macchinare da cucire ma sono responsabile anche dell’organizzazione dei container che vengono inviati ai nostri partner in Africa. Il primo container è partito per la Tanzania a metà dicembre. Le settimane precedenti alla spedizione sono state alquanto impegnative perché era necessario preparare e controllare tutte le macchine da cucire e il materiale che dovevano essere spediti, anche “incastrare” alla perfezione tutte queste cose nel container è stata una bella sfida..una specie di tetris in versione gigante!! ma alla fine ce l’abbiamo fatta e il nostro container rosa è partito per la Tanzania con circa 370 macchine da cucire, stoffe, attrezzi.
Adesso siamo già al lavoro per la prossima spedizione..insomma non ci si ferma mai! In questi mesi ho avuto la possibilità di imparare nuove cose, in particolare ad usare i diversi attrezzi non solo per ripararli ma anche per creare qualcosa, se mi avessero detto all’inizio di quest’anno che avrei costruito un calcetto interamente di legno non ci avrei creduto. Contemporaneamente alla parte pratica, nell’organizzazione tutti i volontari sono incoraggiati a prendere parte nelle discussioni riguardanti i progetti attuali e quelli che si vorrebbe sviluppare in futuro. È un bel modo per farti sentire maggiormente coinvolto nell’organizzazione e di avere la possibilità di esprimere la tua opinione.
A fine febbraio ho partecipato al “mid-arrival training”, il training per volontari che si svolge in genere quando si è a metà della propria esperienza. E’ stata una bella occasione per incontrare altri volontari che prestano servizio a Belfast o in Irlanda del Nord e per fare un bilancio dei primi sei mesi trascorsi a Belfast. Alcuni volontari che hanno partecipato al training insieme a me erano “vecchie conoscenze” altri li ho conosciuti in quest’occasione. Il training si è svolto al Museo del Folklore di Cultra, vicino a Belfast. Per tre giorni abbiamo vissuto in un villaggio dell’Ottocento dove abbiamo anche imparato a cucinare il pane di soda che, insieme al pane di patate, è ancora uno dei piatti forti qui in Irlanda, specie a colazione con uova e pancetta.
Belfast è una città che riserva piacevoli sorprese, sebbene non sia una città facile in cui vivere..luglio coincide con la “marching season”, in questo periodo ci sono marce e manifestazioni in tutta la città, le più importanti si svolgono il 12 luglio, festa nazionale nordirlandese. Nonostante sia festa nazionale, questa è la celebrazione più importante per la comunità protestante e coincide con un periodo di tensione tra le due comunità.
Anche per questo Belfast è una città molto interessante e viva dal punto di vista culturale con molte mostre e concerti ogni settimana, anche se il fulcro della vita sociale resta il pub vero punto di ritrovo per tutti, specie per quanto riguarda i piccoli pub di quartiere dove tutto il vicinato si riunisce in particolare la domenica nel tardo pomeriggio.
In questi mesi ho anche approfittato per visitare l’Irlanda visto che qui non ero mai stata prima..alcune zone sono ancora isolate e non facilissime da raggiungere se non si ha una macchina, ma proprio per questo sono forse le più belle, come il Donegal, dove si può essere i soli a percorrere una strada per kilometri. Ma l’ “impresa” di cui vado più fiera è il giro in bicicletta che, insieme ad alcuni membri e amici dell’organizzazione per cui lavoro, abbiamo fatto a luglio pedalando da Galway a Sligo, passando attraverso il Connemara e altri posti incredibili (come Achill Island qui sotto).
Insomma, questi dieci mesi sono stati densi di avvenimenti e incontri importanti, non solo ho avuto la possibilità di imparare nuove cose che difficilmente avrei potuto imparare altrove (come aggiustare una macchina da cucire) e di visitare nuovi posti, ma anche di conoscere persone diverse e nuovi amici.