giovedì, Novembre 21, 2024
BelgioEsperienze

Riflessioni finali di Federico che ha terminato il suo SVE in Belgio a gennaio 2017

Partito il 1° agosto 2016 per un progetto in BelgioFederico
Nome: Federico    età alla partenza: 28 anni
studi: Diploma di laurea specialistica in Sociologia e ricerca sociale
lingue: inglese, spagnolo, e un poco di catalano ed esperanto
periodo SVE:  agosto 2016 – gennaio 2017 (6 mesi)
paese di accoglienza: Belgio
ente accoglienza: PIC no: 959974469
Organizzazione: European Citizen Action Service (ECAS)
primo contatto con l’ufficio: febbraio 2015

Federico ha dovuto aspettare un po’ prima di trovare il progetto giusto, ma alla fine c’è riuscito.
Partito il 1° agosto 2016 per il Belgio, esattamente a Bruxelles, Federico svolgerà i suoi 6 mesi di SVE presso l’associazione European Citizen Action Service (ECAS) associazione che porta avanti attività a sostegno della sensibilizzazione e la partecipazione attiva dei giovani nella sfera pubblica europea, in particolare nelle politiche che li riguardano direttamente.
Buon viaggio

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Report I – Agosto 2016
This is my first report for my EVS in Brussels. I applied  for it many months ago and when I finally received a reply and I was told I had been selected for the project I was really happy. Then, on August 1st, I took my flight to Belgium.
The first few days were not exactly easy, but after I got to know my flatmates and my colleagues everything got better and better. By the end of the first week I was already feeling at home.
Working at Ecas office is nice and, even though I still have many things to learn, everybody is very kind and friendly, and that makes everything look easier.
The room is big and there are many windows.I used the first two weekends to explore the city. There are plenty of parks and green areas.
I was also quite lucky because on my second weekend here there was a special event in the main square of the city, an event that only happens once every two years: the wonderful flower carpet. There were hundreds of thousands of flowers arranged in different shapes to celebrate the 150 years of friendship between Belgium and Japan. The square was full of tourists and locals.

Apart from the city center the city is quite empty now, but I’ve been told that that is going to change in September, when people will be back from their holidays and many events and festivals will liven the city up.

Report II – settembre 2016
Questo secondo mese come volontario è stato piuttosto tranquillo. Ormai mi sono ambientato in ufficio, e ho imparato come muovermi in città. Settembre è un periodo povero di eventi per Ecas, così mi sono dedicato principalmente a fare delle ricerche legate ai temi della democrazia digitale, pubblicando di tanto in tanto qualcosa sul blog dell’associazione.
Ma visto che 4 righe sono un po’ poche, vi parlo un po’ delle mie esperienze al di fuori delle ore di volontariato. Parlando l’esperanto discretamente bene, sin da agosto mi sono messo in contatto, oltre che con singoli esperantisti del posto, con le varie associazioni attive a Bruxelles, e il caso ha voluto che la più attiva di queste ha la propria sede proprio a due passi da Ecas! Quindi spesso mi reco lì nel tardo pomeriggio per fare due chiacchiere e bere un bicchiere di vino con loro (preferirei del caffé, ma pare che a Bruxelles si tratti del secondo prodotto più costoso dopo i lingotti d’oro…).
Comunque, attraverso l’esperanto sono riuscito, come già mi era successo in altre parti d’Europa, a conoscere subito parecchia gente del posto, il che è sempre una buona cosa. Grazie a loro, ho appreso informazioni essenziali alla mia sopravvivenza qui, quali:

•Come non essere spennato nei carissimi (non nel senso di amichevoli!) supermercati locali senza dovere rinunciare a un rene per soddisfare il proprio appetito.
•Le ragioni profonde del perché una piccola fontana del centro (chiamata Menneken pis) è assurta a simbolo della città.
•Dove sono finiti tutti i fiamminghi che un tempo vivevano a Bruxelles.
•Come accendere un mutuo nel caso un giorno dovessi decidere che “un caffé oggi me lo voglio proprio fare”.

Naturalmente i miei pomeriggi con gli amici esperantisti sono anche un ottimo modo per migliorare il mio esperanto, soprattutto da settembre, con l’inizio del corso avanzato di esperanto a cui mi sono subito iscritto. Siamo una decina di persone, tutte molto simpatiche.

E parlando di lingue, ecco una stranezza. In teoria qui la prima lingua ufficiale è il francese, ma di fatto nel mio lavoro come volontario parlo per buona parte della giornata l’inglese, e qualche volta anche italiano e spagnolo. Nell’appartamento dove sto, ancora una volta, la lingua dominante è l’inglese, e con una coinquilina l’italiano. Come ho detto, poi, mi capita spesso di parlare l’esperanto per via del giro di amicizie che mi sono fatto. E il francese? Non molto a dire la verità… ma poco male, visto che sto tenendo allenate le altre lingue.

A ottobre le cose inizieranno a farsi interessanti, con l’agenda di Ecas piena di eventi di vario tipo. Ma di questo vi parlerò il prossimo mese…

Report III – ottobre 2016
Questo mese è stato parecchio più intenso dei precedenti, ECAS ha avuto un calendario carico di eventi e io ho dato una mano a organizzarne alcuni. In particolare, nella seconda metà del mese si è tenuto il Digital Democracy Day 2016, un convegno organizzato ogni anno da ECAS nel quale si discutono i temi della democrazia digitale e dell’evoluzione della partecipazione politica in Europa.

Nei tre giorni seguenti all’incontro c’è poi stato il training di metà SVE organizzato dall’organizzazione belga, nel quale ho anche avuto modo di conoscere diversi altri volontari, con molti dei quali sono rimasto in contatto anche dopo l’incontro.

Nel frattempo ho continuato a frequentare diversi esperantisti qui a Bruxelles, sia formalmente al corso di esperanto sia informalmente. In questo modo il mio esperanto è migliorato parecchio e continua a migliorare.

Parlando di novità, in ottobre ho anche iniziato a seguire un corso di yoga. A parte qualche esercizio a casa la sera, erano mesi che non facevo un po’ di attività fisica, e stavo iniziando a sentirne un po’ gli effetti. Così ho deciso di cercare in giro dei corsi ma, proprio quando stavo per desistere visti i prezzi proibitivi, la mia coinquilina mi si è avvicinata e mi ha detto che un suo amico è insegnante di yoga, e avrebbe potuto offrirmi uno sconto sul prezzo del corso. Ho preso la palla al balzo e dal 2 ottobre ho iniziato il corso.

Report IV –  novembre 2016
Il mese appena passato è stato piuttosto interessante ad ECAS, fra conferenze da organizzare ed eventi di vario tipo, sia in sede che fuori.

Il tempo libero l’ho diviso fra lo studio del master (sto preparando il saggio finale per il modulo appena terminato) e gli incontri con gli esperantisti. Lo Zamenhofa Tago, o giornata internazionale del libro, si avvicina (metà dicembre), e io sto contribuendo a organizzare l’evento qui a Bruxelles. Si tratta di un’occasione per incontrare altri esperantisti e scambiarsi libri di vario tipo, oltre che per discutere delle nuove uscite (traduzioni e opere originali) dell’anno appena trascorso. Personalmente contribuirò anche con una breve conferenza in Esperanto sulla situazione delle lingue minoritarie in Italia (quelle che nello stivale ci ostiniamo a chiamare dialetti). Naturalmente ci sarà anche occasione di parlare di cose più frivole, complici la presenza di un banchetto con varie pietanze e bevande.

A metà novembre ho anche ricevuto la visita della mia fidanzata, e ne abbiamo approfittato per fare un giro ad Amsterdam, che da Bruxelles è raggiungibile in circa 2 ore di treno. Che dire, meglio di come me l’aspettassi! Sembra un po’ Venezia, ma senza tutti quei fastidiosi negozi di souvenir e le masse enormi di turisti che deturpano la città veneta. La mia fidanzata ci era già stata, ma essendo una delle sue città preferite ha apprezzato questa ulteriore visita.

E così un altro mese e passato, e la data del ritorno si avvicina. Attendo il prossimo (e ultimo) report per trarre le mie conclusioni finali su questa esperienza. Alla prossima!

Report V gennaio 2017

La mia esperienza SVE e terminata solo qualche giorno fa, e sono pronto per il momento delle riflessioni finali. Prima però, una breve descrizione delle mie attività nel mese di dicembre.

Si è trattato di un mese piuttosto interessante ad ECAS. A parte i miei compiti abituali (redazione di contenuti in inglese per il sito e supporto alle attività nelle aree digital democracy e youth policies), a inizio mese ho avuto occasione di partecipare a tre brevi seminari organizzati da ECAS su raccolta fondi, advocacy e gestione di progetti europei. I seminari, ognuno della durata di circa una giornata, sono stati altamente formativi, e verosimilmente quello che ho imparato mi potrà tornare utile in futuro.

Nel frattempo ho continuato a frequentare il gruppo di esperantisti locale, contribuendo anche all’organizzazione della Zamenhof Tago a Bruxelles, che ha poi avuto luogo il 14 di dicembre. Ho personalmente introdotto l’evento con una presentazione di una ventina di minuti sulla situazione delle lingue minoritarie in Italia. Per essere il mio primo discorso pubblico in esperanto è andato piuttosto bene, e i presenti hanno apprezzato e mi hanno anche fatto diverse domande a fine presentazione. Successivamente abbiamo cenato insieme (buffet) in una bella atmosfera internazionale (con partecipanti da più di 15 differenti paesi). Parlare con madrelingua inglese – ce n’erano un paio – su un piano di parità, attraverso una lingua internazionale neutra, fa sempre un certo effetto.

Tirando le somme su questi cinque mesi di SVE, devo dire che posso ritenermi soddisfatto, sebbene l’esperienza sia stata piuttosto diversa da come me l’aspettassi. Soprattutto, mi sarei aspettato di avere più opportunità di praticare inglese e francese, e invece mi sono trovato a parlare gran parte del tempo in italiano. Dimensione linguistica a parte, ripeterei comunque l’esperienza!