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L’euro entra in Bulgaria

Il 1° gennaio 2026, la Bulgaria sarà il 21° Paese ad aderire all’eurozona, sostituendo il lev bulgaro con l’euro come valuta.

Per far parte dell’area dell’euro, un membro Ue deve soddisfare una serie di condizioni economiche, tra cui un tasso di cambio stabile e un basso tasso di inflazione.

Ricordiamo che dal 1° gennaio al 28 febbraio del 2002 l’euro ha affiancato la lira e dal 1° marzo è diventato a tutti gli effetti la moneta nazionale dello Stato italiano.

Anche alcuni microstati (Principato di Andorra, Principato di Monaco, Repubblica di San Marino e Stato della Città del Vaticano) hanno adottato la nuova valuta, sulla base di un accordo formale concluso con l’Unione europea. Montenegro e Kosovo utilizzano invece l’euro senza avere stipulato alcun accordo formale. Oggi i pagamenti in contante sono effettuati nella stessa valuta da circa 350 milioni di cittadini: le banconote e le monete in euro sono diventate un segno tangibile dell’integrazione europea.

Sei Paesi dell’UE utilizzano ancora le proprie valute nazionali: Repubblica Ceca, Danimarca, Ungheria, Polonia, Romania e Svezia.

Nella zona euro l’unica valuta ad avere corso legale è l’euro. In mancanza di un accordo specifico relativo ai mezzi di pagamento, i creditori sono tenuti ad accettare il pagamento in euro.

Le parti possono anche acconsentire a operazioni che utilizzano altre valute estere ufficiali (ad es. il dollaro statunitense). Possono anche decidere di utilizzare “denaro” emesso da privati, come i sistemi locali di scambio (ad es. sistemi di voucher) o le valute virtuali (ad es. il Bitcoin).

Maggiori info: https://www.ecb.europa.eu/euro/intro/html/index.it.html, https://european-union.europa.eu/institutions-law-budget/euro/official-eu-currency_it

Immagine: https://european-union.europa.eu/institutions-law-budget/euro/official-eu-currency_it