venerdì, Aprile 19, 2024
EsperienzeEstonia

Davide, volontario europeo in Estonia, ci ha inviato il suo primo report

Partito il 3 settembre 2016 per l’EstoniaDavide
Nome: Davide    età alla partenza: 30 anni
studi: studente di Dottorato di ricerca in Antropologia, Università di Torino e Lyon
lingue: inglese, francese
periodo SVE:  settembre 2016 – settembre 2017 (12 mesi)
paese di accoglienza: Estonia
ente accoglienza: PIC no: 945028709
Organizzazione: Ukraina Kuulturikeskus
Primo contatto con l’ufficio EDIC: aprile 2016

E’ partito il 3 settembre 2016 per il suo SVE in Estonia, esattamente a Tallin. Davide svolgerà il suo SVE presso l’associazione Ukraina Kuulturikeskus grazie al progetto “Broadening Horizons”. Il suo compito sarà quello di aiutare nelle attività portate avanti dall’associazione in particolare con progetti rivolti all’attività di promozione culturale, artigianato, fabbricazione di carta e stampa a mano. Oltre a queste attività
aiuterà nella promozione on-line del centro attraverso social media.

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REPORT I – ottobre 2016
Eccomi qui dopo oltre un mese di permanenza SVE al Centro culturale ucraino di Tallinn (Ukraina Kultuurikeskus in estone).

È bene premettere che sono già familiare con la cultura estone dato che ho già vissuto 4 mesi in Estonia, tre anni fa…ma qui al Centro (d’ora in poi: UKK) è un po’ diverso. Si respira un mix tra la cultura slava (ucraina e russa) e quella estone, con apporti scozzesi, cechi, tedeschi e francesi!
Il posto in cui vivo e lavoro è fantastico, situato all’interno dell’Old Town con le sue imponenti torri e mura medievali. Consiglio a tutti un giretto a Tallinn, una capitale il cui nucleo, un po’ a sorpresa, non ha moltissimo da invidiare alle nostre città d’arte. L’UKK e la chiesa di rito greco-cattolico ucraina con cui confina sono situati all’interno di edifici bellissimi che danno la netta impressione di essere vetusti. Cosa non del tutto vera perché, nell’erigerli ex novo, una ventina di anni fa, hanno usato materiali costruttivi di ripiego come vecchie travi di legno e pietre!
La base, per così dire, però, è indubbiamente trecentesca. Il posto è stato per molti secoli un convegno cistercense che poi è stato trasformato in un magazzino dal…KGB. Ma quello che conta è l’atmosfera. Tutto ruota intorno alla carismatica figura di Anatoli. Ovviamente anche lui sembra uscito dal medioevo. E’ il “boss” del posto, cioè colui che ha creato tutto, letteralmente dalle sue mani, negli anni ’90. Una persona dal cuore d’oro, un creativo e, soprattutto, un lavoratore instancabile. Non passa quasi giorno in cui non se ne esce con qualche progetto. Lui e la sua famiglia (estone/ucraina) sono di fatto l’UKK, ma molti personaggi diversi gravitano giornalmente nell’orbita del Centro. Per esempio c’è una ragazza ceca (volontaria SVE due anni fa), una ragazza estone, una ragazza scozzese (esperta di stampa), una ragazza russa (esperta di calligrafia), una donna bielorussa (esperta nel produrre carta), il sottoscritto (esperto di nulla), e un ragazzo tedesco che sta svolgendo uno stage qui nell’ambito della grafica. Solo per elencarne alcuni!

Oltre all’UKK e alla chiesa connessa di rito uniate, gran parte di questi personaggi è impegnata in una società in cui sviluppano tecniche manuali di stampa e fabbricazione artigianale della carta.

I miei compiti consistono nell’essere un po’…tuttofare. Do’ una mano in tutte le loro attività quotidiane. Queste possono andare dal tagliare legna per l’inverno al colorare e ritagliare splendide cartoline, passando per il condurre workshop di produzione artigianale di carta, visite guidate (il Centro è una meta classica per comitive di turisti), fotografare e documentare manufatti ucraini (qui nell’UKK, tra l’altro, c’è una collezione considerevole di vestiti e costumi tradizionali), e così via. Ci consideriamo tutti parte di una grande famiglia, pranziamo insieme ogni giorno e spesso cucina il sottoscritto. Mi diverto nel riempire di pasta i “nordici”. Gli aneddoti divertenti non mancano. Per esempio, una volta ho dovuto improvvisarmi pastore ucraino e preparare nel cortile, per un evento, a fiamma viva, una zuppa tradizionale ucraina in un enorme calderone. Una affumicatura pazzesca!