venerdì, Aprile 19, 2024
EsperienzePortogallo

Nensi all’European Youth Event 2018

NOVITA’ sotto i report trovate la sua esperienza all’European Youth Event 2018 a Strarburgo

Nome: Nensi     età 27nensi2_Sito
studi: iscritta a Psicologia   lingue:albanese, inglese, tedesco, croato
primo contatto con l’Eu Direct: settembre 2014
periodo: fine agosto 2015 – marzo 2016

Ha dovuto aspettare un annetto prima di partire, ma alla fine anche Nensi è riuscita a prendere il volo. Passerà 6 mesi a Coimbra, Portogallo, presso l’associazione Paralisia Cerebral che lavora con bambini e giovani adulti affetti da paralisi cerebrale. Il progetto, dal titolo “Holding Hands With Other Abilities”, mira ad offrire ai bambini e giovani la possibilità di avere esperienze nuove ed uniche in ambito culturale e sociale con attività all’aria aperta. Appena partita e ci ha già invato le prime foto, bravissima Nensi!

I Report – ottobre 2015
Sto svolgendo lo SVE a Coimbra, in un’ centro di riabilitazione per persone disabili affette da paralisi cerebrale .Il centro si chiama APCC (Associação de paralisia cerebral de Coimbra) e il progetto sarà svolto per 6 mesi.

In questo centro si svolgono tantissime attività con scopo riabilitativo e integrativo per questi pazienti. Durante il mese di settembre ho fatto un corso intensivo di portoghese per tre settimane ,poi abbiamo iniziato subito con la conoscenza delle varie attività che si svolgono al centro. Le attività che si svolgo sono fisioterapia in piscina, ippoterapia, laboratorio di arte, laboratorio di musica sperimentale, laboratorio di cucina, snoezelen e varie attività sportive. Gli utenti di questo centro sono dall’ età infantile fino all’età adulta. Le attività sono tutte svolte da un equipe di professionisti. La varietà di tutte queste attività mi piace tantissimo perché ti da la possibilità di svolgere le attività che ti piacciono ma anche di sperimentare attività che non hai mai provato.

Tra le attività che a me piace tantissimo è il lavoro nel laboratorio di arte. I ragazzi dipingono quadri, però fanno anche espressione libera giocando con i colori, esprimendo le loro emozioni. Questa attività si chiama terapia d’arte e si usa tantissimo con le persone disabili perché gli aiuta tantissimo ad esprimersi e creare opere loro. Oltre a questo c’è anche un laboratorio di riciclaggio, noi lavoriamo insieme con gli ragazzi per creare oggetti riciclati ed è bello vedere la loro soddisfazione quando da un oggetto che non si usa più si crea una nuova creazione.

Sto svolgendo con piacere queste attività ma sto provando anche altre , che mi incuriosiscono. La possibilità di sperimentare mi entusiasma tanto!

Tra le attività che mi incuriosiscono sono: snoezelen per me era un’attività sconosciuta. L’ho trovata molto interessante e si tratta di una stimolazione multi sensoriale. Si svolge in una stanza, piena di colori, figure è oggetti luccicanti e in generale si usa per i bambini con paralisi cerebrale per stimolare la risposta sensoriale. Nel nostro centro si usa anche per i bambini iperattivi, come una possibilità di scaricare l’energia eccesiva che ha il bambino. Dopo aver giocato in questa stanza il bambino iperattivo si sente più calmo e rilassato e questa è molto importante .

Un’altra attività che mi incuriosisce molto è anche il laboratorio di musica sperimentale e ho intenzione di partecipare. In questo laboratorio si è creato un gruppo chiamato “Quinta Puncada”. Sono tutte persone con deficit motorio o cognitivo però che suonano musica rock. E’ una cosa eccezionale vedere con che grinta cantano e suonano. E’ un esperienza coinvolgente!

Coimbra è una città bellissima, famosa per la sua università molto antica, e piena di cultura e tradizione. La prima cosa che ho notato in questa città, appena arrivata, sono i colori caldi delle case, i quali ti danno una sensazione di accoglienza. I portoghesi in generale sono persone molto accoglienti e affettuose. Sono molto disponibili ad’ aiutarti e io mi trovo molto bene con loro. Abbiamo conosciuto tanti volontari nazionali portoghesi e mi sono trovata veramente bene con loro. La cucina portoghese è favolosa, la maggior parte delle ricette è a base di baccalà, però c’è sempre questa tendenza a non esagerare con il cibo per non prendere tanti chili!

La difficoltà maggiore quando sei in un nuovo paese è la barriera linguistica, però le persone ti aiutano con molta cordialità. Anche il fatto di sapere una lingua latina come l’italiano o spagnolo ecc ti aiuta tantissimo.

Lo SVE che sto svolgendo, la paragono ad un gioco puzzle. Questa esperienza ti aiuta a mettere a posto i pezzi del tuo puzzle ,capendo tantissime cose su te stesso, aiutando a migliorare o modificare parti del tuo carattere ,ti aiuta a capire meglio le tue capacità personali o professionali e sicuramente di conoscere tante culture e modi di fare. Io sono ancora all’inizio di questa esperienza però ho iniziato a scoprire su me stessa parti che non sapevo prima e ho la sensazione che sarà una delle decisioni più importanti e significative della mia vita.

Report II – novembre 2015
Incredibile! Sono passati ormai 3 mesi a Coimbra, metà del mio progetto SVE in Portogallo .
Sono contenta perché questo progetto mi sta dando la possibilità di capire meglio cosa mi piace fare. Sto lavorando tanto nel laboratorio di arte con i clienti dell’associazione; mi soddisfa, mi fa piacere lavorare con loro! Mi piace osservare le diverse tecniche che usano sulle loro tele, aiutarli, dare consigli. Attualmente sto svolgendo un progetto personale con questi clienti. Ognuno di loro sta realizzando un fiore però usando materiali diversi, di riciclaggio. Alla fine faremmo un esposizione con questi lavori.
Le altre attività che sto svolgendo sono idroterapia, ludoteca, asilo e terapia occupazionale con lavori manuali.
Durante le ore di idroterapia aiutiamo i terapisti a lavorare con le persone con paralisi cerebrale a fare esercizi per la riabilitazione muscolare.
Per la ludoteca abbiamo creato una stanza come se fossimo in fondo al mare. I bambini vengono a visitare e scoprire un mondo nuovo, sconosciuto per loro. E’ bello vedere le reazioni dei bambini davanti ad una realtà nuova per loro.
Invece, la terapia occupazionale con lavori manuali è un laboratorio dove i clienti usano materiali di riciclo per creare nuovi oggetti. Anche qui è una bella esperienza perché vedi tante idee creative create dalle persone del centro.
A parte le cose belle, ci possono essere anche momenti difficili durante il progetto SVE però bisogna considerarli come una grande opportunità di crescita e miglioramento personale e professionale.
Una cosa molto importante che sto imparando dalle persone disabili durante questo progetto: loro sorridono sempre, sono felici, sono soddisfatti per le attività che fanno, si impegnano tantissimo. E’ un punto di riflessione molto importante per tutti noi…!

Report III – dicembre 2015
Siamo nel mese di dicembre. Sono passati ormai 4 mesi.
Adesso è un momento in cui succede il fenomeno “curva giù”, perché ci si abitua con la città, le persone, le attività ecc. Forse per questo motivo si creano anche situazioni strane con coinquilini/colleghi a casa; però sto cercando con tutta me stessa di considerare queste situazioni come sfide e possibilità di crescita, ricordando sempre gli obiettivi e i motivi perché ho deciso di fare questo SVE.
Apparte le situazioni non tanto belle ci sono anche momenti piacevoli. Il 4 di dicembre abbiamo organizzato al centro una piccola festa chiamata “Cha da Seis”. Era una festa organizzata per il 40-esimo compleanno della nostra associazione, APCC, ed è stato un momento di condivisione di ricordi ed esperienze del passato, da parte di ex professionisti e clienti adulti del centro. Per questa occasione io ho dipinto un grande quadro, il quale è stato molto apprezzato e mi ha dato una grande soddisfazione.
Adesso siamo nel mese di dicembre. Inizia lo spirito Natalizio. Al centro tutti si stano preparando per le feste di Natale e fine Anno. Noi volontari abbiamo partecipato alla festa di Natale organizzata al centro. C’è stato un bellissimo concerto. Come sono bravi i ragazzi e che entusiasmo trasmettono! Abbiamo fatto tantissime foto a loro con la cornice fatta da noi per augurare a tutti “Feliz Natal”!
Io quest’anno ho scelto di passare Natale e Capodanno a Coimbra. Mi incuriosiva il fatto di vedere le feste in un altro paese ed è stato interessante.

Report IV febbraio 2016
Ormai sono verso la fine del mio progetto SVE in Coimbra. Sono riuscita a concludere un mio sogno, fare un esperienza di volontariato, lontana dalla famiglia e dagli amici con un solo scopo: mettermi in contatto più diretto con me stessa e con la realtà.
Dopo quelle insicurezze e dubbi che avevi prima di partire riesci a capire che esiste una forza dentro di te, la quale ha bisogno solo di essere riconosciuta e creduta.
Gennaio e Febbraio sono stati due mesi ricchi di attività. Alla fine di gennaio ho concluso il progetto personale con i ragazzi. E’ stato un lavoro di 5 mesi, abbastanza intenso ma anche molto soddisfacente. E’ una cosa bellissima quando vedi che le tue idee creative si stanno realizzando e stanno avendo successo, però ti senti più orgoglioso quando pensi che questo progetto è stato realizzato da ragazzi che parlano solo in portoghese e pensi : Wow! C’è l’ho fatta,  e anche in portoghese!!!
Alla fine di questo progetto personale abbiamo fatto una piccola festa con i ragazzi e ho preparato una torta come ringraziamento per il loro lavoro eccezionale. Dopo la festa abbiamo fatto alcune foto di gruppo ed esposto i nostri dipinti .Per me è stata una giornata molto bella e gratificante.
Durante il mese di gennaio abbiamo concluso anche il nostro progetto musicale. Questo progetto consisteva nel creare una canzone che rappresentasse la nostra esperienza SVE. Per creare questa canzone, abbiamo lavorato 3 volontari e 3 ragazzi del centro e il professore di musica. Ognuno di noi ha usato uno strumento. Io ho imparato  a suonare un po’ di accordi con la chitarra elettrica. Per me è stata un’ esperienza molto particolare o meglio una sfida, però mi sono divertita veramente tantissimo. Adesso ho una canzone del mio SVE!!!!! XD XD
All’inizio del mese di febbraio abbiamo organizzato la nostra settimana interculturale. Ognuno di noi ha presentato il proprio paese, cucinando anche cibo tradizionale. Per la giornata della cultura italiana ho fatto una presentazione dell’ Italia e di Trieste e ho preparato bruschette al pomodoro le quali sono finite dopo mezz’ora .Dopo ho fatto tantissime foto con le persone dell’associazione “ davanti” a  Piazza Unità d’Italia di Trieste.  😛 😛
Durante la serata abbiamo organizzato la Cena Interculturale. In quest’occasione ho cucinato spaghetti alla carbonara, insalata caprese e torta al cioccolato . Questa cena è stata una sfida per me perché dovevo cucinare per più di 20 persone. Alla fine l’obiettivo è stato raggiunto, perché il cibo è stato molto buono e molto gradito. E’ stata una serata molto interessante, perché abbiamo provato i cibi di 5 nazioni, ma oltre a questo abbiamo conosciuto meglio anche il personale del centro. Alla fine della serata abbiamo fatto anche un karaoke a sorpresa alle persone invitate con musica dei nostri paesi. E’ stato divertente vedere gli invitati cantare in lingue a loro sconosciute.
Verso metà febbraio, ho partecipato alla formazione dei volontari EVS a Braga. E’ stato un momento molto bello perché ho conosciuto giovani da quasi tutti i paesi d’Europa. Sembrava come se fosse l’Europa in una stanza!!
E’ stato molto interessante fare conoscenze, condividere pensieri, emozioni , punti di vista e visioni sul futuro ecc. i quali mi hanno dato tanti spunti di riflessione e rispondere ad alcune domande interne a me.
Dopo tutte queste attività, lavoro, conoscenze, viaggi,  momenti di vita ecc.  posso dire che questi 6 mesi  hanno fatto muovere i miei “meccanismi interni” e hanno allargato in modo significativo i miei orizzonti di conoscenza.
La mia esperienza SVE la “disegno” come un fiume che all’inizio è torbido, pieno di onde, con tanti ostacoli,  però pian piano tramite l’aiuto delle persone che mi hanno sostenuto questo fiume diventa più chiaro, calmo  e segue il suo percorso naturale.


La mia esperienza all’ European Youth Event 2018 Strasbourg – giugno 2018
Ed ecco il mio viaggio verso l’EYE 2018…

Sono partita con un gruppo di ragazzi della Regione Lombardia con L’Associazione Youmore Morcelli Giovani, Sarezzo.Il viaggio si organizza in bus, 40 giovani, si parte dall’Italia per proseguire verso Svizzera, Germania e infine Francia.

Durante questo viaggio ho l’occasione di ammirare il meraviglioso paesaggio svizzero, in mezzo ai monti, tra il verde vivace dei boschi e il blu rilassante dei laghi e la quantità enorme delle cascate che scendono dalle montagne in una forma impressionante. Tutte queste meraviglie della natura le sto assaporando con in sottofondo una “lezione” di scambio linguistico che i ragazzi stanno facendo fra di loro. Siamo un bus, partito dall’Italia ma con un misto di nazionalità e culture; potrei definirlo:  “L’autobus del mondo!”

Il primo giorno a Strasburgo:
C’è stata un’ affettuosa cerimonia d’apertura da parte di funzionari del Parlamento Europeo, ma sopratutto dal presidente Tajani. Sono rimasta stupita dalla sua umiltà, dopo aver parlato davanti a tutti in 4 lingue diverse, è sceso tra il pubblico, ha iniziato a salutare i ragazzi che erano presenti e poi si è avvicinato al nostro gruppo e ci ha salutati da vicino, dato che eravamo i suoi connazionali.

Oltre alla cerimonia d’apertura ho partecipato anche in altre attività, workshop e dibattiti  organizzati all’interno del Parlamento Europeo. E’ stato molto emozionante entrare e seguire delle conferenze dentro all’ Emiciclo del Parlamento; una delle più importanti  aule, nella quale si discute per decidere il futuro dell’UE, il nostro futuro! Un altro aspetto molto importante di questo evento è stato creare la possibilità di incontrarsi e dare voce a giovani europei, di discutere e scambiare opinioni su temi molto attuali della società e anche osservare da vicino come funziona tutto questo.

Mentre camminavo nei corridoi del Parlamento Europeo mi dava l’idea di essere in un sogno, tutto così multiculturale, tutto così unito nella diversità, una condizione ideale!

E mentre camminavo dentro al Parlamento, i miei pensieri erano: Wow! Tutto inizia da qua…e io in questo momento sto facendo parte di tutto questo. Un emozione unica e indescrivibile per me in quei giorni, e ovviamente un ricordo indelebile…!