venerdì, Aprile 26, 2024
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Approvata la ratifica dell’accordo di Parigi

Il 4 ottobre il Parlamento europeo ha approvato la ratifica dell’accordo di Parigi da parte paris_agrrement_sitodell’Unione europea alla presenza del Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, del Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon e della presidente della COP 21 Ségolène ROYAL. Con questa approvazione è stato superato l’ultimo ostacolo e si è concluso il processo politico di ratifica dell’accordo da parte dell’Unione europea.
Con il sì dell’Ue si soddisfano entrambi i requisiti per l’entrata in vigore dei trattati a livello globale, ossia la ratifica da parte di un minimo di 55 Paesi rappresentativi di almeno il 55% delle emissioni. Prima dell’Europa si era arrivati a 62 Paesi, senza però raggiungere la soglia delle emissioni richiesta, che ora viene superata con l’adesione definitiva dell’Ue.

A seguito della ratifica il Presidente Jean-Claude Juncker ha dichiarato: “Oggi l’Unione europea ha trasformato l’obiettivo ambizioso per il clima in azione per il clima. L’accordo di Parigi è il primo del suo genere e non sarebbe stato possibile se non fosse stato per l’Unione europea. Anche oggi abbiamo dato prova di leadership e abbiamo dimostrato che, insieme, l’Unione europea può raggiungere risultati.”

Cos’è l’Accordo di Parigi
L’accordo di Parigi definisce un piano d’azione globale, inteso a rimettere il mondo sulla buona strada per evitare cambiamenti climatici pericolosi limitando il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2ºC e cercando di mettere fine al costante aumento delle emissioni di gas serra. Tale accordo è nato a seguito della conferenza internazionale tenutasi a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre 2015, durante la quale 195 paesi hanno discusso un nuovo accordo per ridurre le emissioni, in modo da rallentare il riscaldamento globale.

I governi durante la conferenza di Parigi hanno concordato di:

  • mantenere l’aumento medio della temperatura mondiale ben al di sotto di 2°C rispetto ai livelli preindustriali come obiettivo a lungo termine
  • puntare a limitare l’aumento a 1,5°C, dato che ciò ridurrebbe in misura significativa i rischi e gli impatti dei cambiamenti climatici
  • fare in modo che le emissioni globali raggiungano il livello massimo al più presto possibile, pur riconoscendo che per i paesi in via di sviluppo occorrerà più tempo
  • procedere successivamente a rapide riduzioni in conformità con le soluzioni scientifiche più avanzate disponibili.

http://ec.europa.eu/clima/policies/international/negotiations/paris/index_it.htm

Fonte e foto: Rappresentanza in Italia della Commissione europea