venerdì, Aprile 19, 2024
EsperienzeEstonia

Anna – ESTONIA – Rakvere (maggio 2010-maggio 2011)

Nome: Anna     età:  20anna felician
studi: diploma scientifico   lingue:inglese
primo contatto con l’Eu Direct: aprile 2009
partenza: maggio 2010

Partita anche lei da pochissimo, inizio maggio!!! Anna, con il progetto “Mosaic of cultures”, passerà 12 mesi in Estonia presso un centro diurno per bambini. Il centro diurno è attivo nella prevenzione alla violenza e all’alcool o problemi narcotici fra i bambini. Il centro coopera con gli insegnanti, lo psicologo e la polizia per tenere i bambini nel centro e toglierli dalla strada. Anna aiuterà gli assistenti sociali e prenderà attivamente parte nel lavoro giornaliero del centro. A brevissimo, ne siamo sicuri, riceveremo il suo primo report!

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Report 1 – 11 giugno 2010
Sono poco più di tre settimane che sono in Estonia, ma il tempo sembra essersi dilatato, come fosse diventato “densissimo”: luoghi nuovi, persone sconosciute tutto intorno, lingua che, per ora, riesco a distinguere dal russo, o poco più…
Mi piace, mi piace tutto. 🙂
Il mio lavoro al centro sociale per il momento consiste nell’aiutare nelle attività, ma quando prenderò più confidenza con l’estone, sicuramente potrò apportare qualcosa di mio al progetto.
I bambini sono incredibili: quando giochiamo assieme, anche i più piccoli (7 anni) riescono a tradurmi qualche parola (o anche più) in inglese e, quasi sempre, riusciamo a capirci!! 🙂
Ho già cominciato ad esplorare questa terra, e la adoro. Il verde domina, dappertutto, e mi godo la ricchezza di fiori, in questa bella stagione…
Sono stata in un luogo che potrebbe racchiudere l’essenza dell’Estonia: era un’immensa pianura. Ero lì e, ovunque mi voltassi, vedevo l’incontro di cielo e terra (che il blu e il nero della bandiera simboleggiano), e non potevo che sentire un’infinita libertà inondare il mio spirito, libertà il cui colore è il bianco (ultima banda della bandiera estone). Non ci sono parole per descrivere quel momento…
Vi saluto!!
Head aega! (=good bye!)

Report 2 – 14 giugno 2010
Ieri sera ho assistito al MEESTE TANTSUPIDU che si è tenuto a Rakvere. Era uno spettacolo di danza folkloristica in cui si esibivano solo uomini, dai bambini più piccoli ai signori col “panzon”.
Erano T-R-E-M-I-L-A!! Sono arrivati da tutta l’Estonia, ognuno con il costume caratteristico della regione: chi con mantello e cappello, chi con una più semplice giacca, i più giovani con camicia e panciotto, il tutto con differenti colori.
Hanno danzato con una tale disciplina (non potete proprio immaginare come tutte quelle colorate formichine formassero forme geometriche e simboli,si allineassero e muovessero in totale sincronia!!), e al contempo con entusiasmo, forza ed espressività. E’ stato proprio uno spettacolo indimenticabile 🙂

Report3

On arrival training finito.
Back to Rakvere.
Stanca, contenta, motivata, pronta a scattare e realizzare qualcosa di concreto.
Questi 5gg sono stati davvero illuminanti.
Abbiamo parlato del nostro passato,di ciò che ci ha portato qui. Ci siamo immaginati e descritti fra 10 anni (cosa che mi riesce alquanto difficile,devo ammettere) e abbiamo soprattutto cercato di esplicitare ciò che vogliamo raggiungere qui e ora, nel nostro progetto, nel nostro EVS. Il tutto anche attraverso attività di gruppo e giochi, per accrescere il nostro spirito di gruppo e la collaborazione reciproca.
Abbiamo poi trattato le crisi che possono insorgere durante il soggiorno in un paese straniero e, nello specifico, in Estonia. In certi momenti è stato davvero scioccante. Davvero. Abbiamo però cercato di immedesimarci nelle situazioni e di trovare delle soluzioni, reali e fattibili. Ciò che le trainers hanno sottolineato più e più volte è che, se siamo in difficoltà, dobbiamo cercare aiuto, non lasciarci andare.
Infine zoom sulla cultura estone, su come comprenderla al di là della superficie, su come approciarsi ad essa. Consigli e istruzioni per l’uso, anche sui rapporti con le persone del luogo.
Utile. Utilissimo. 🙂

Report 4
Nii,
Pazzo weekend a Viljandi (Sud dell’Estonia), per assaporare il più importante  festival di festival di musica folk della stagione!!
Tende ovunque, in riva al lago e nei giardini delle case, musica tutt’attorno,  strade affollate in una cittadina che quasi raddoppia i suoi abitanti, in questi  giorni. Band e musicisti da tutta Europa, a proporre il proprio folklore sui  vari palchi, sulle collinette e nei tendoni, ai crocicchi di vie con bancarelle e tavolini.
Bello, entusiasmante 🙂 E ho anche imparato qualche danza estone!
Per il resto, il progetto procede bene, comunico sempre un po’ di più in estone (che sto cercando davvero di imparare, ma che ogni giorno scopro essere più intricato…) e una volta a settimana propongo una “mia” attività, al centro.
Le giornate, purtroppo, si stanno già accorciando, giorno dopo giorno… Mi ero abituata a (non) vedere il sole tramontare alle 2 del mattino… 🙁

Report 5
Crazy weekend in Sänna.
Kuulturi Mõis. Seminario per 40 persone. 6 di noi come staff. Crazy. Era tutto organizzato alla perfezione: chi si occupava di cucinare, chi puliva,  chi badava ai bambini, chi teneva le conferenze. Nonostante questo, non ci siamo fermati un attimo.
Quando finivo di correre dietro ai bambini, scervellandomi per parlare in estone  e proporre qualche interessante attività, c’era il caffè da preparare, o i  tavoli da apparecchiare, o la pioggia che, improvvisa, ci faceva sapere che non  avevamo il permesso di mangiare all’aperto. Quindi tempo “da riempire” nella  serata… e mi sono improvvisata insegnante di Tarantella. Dal momento che non  avevo la musica, ho fatto imparare il motivetto e abbiamo anche canticchiato,  ballando. Ero preoccupatissima che sarebbe stato un disastro, e mi vergognavo un  po’, anche… E’ andata benissimo, invece, ed è piaciuto molto 🙂
Oggi solo mezza giornata, aga raske oli (=ma è stata dura). Gli ospiti sembravano essere il doppio di quello che erano, il cibo sembrava non bastare mai, noi eravamo stremate dalle sei ore ininterrotte di ieri con i bambini, il cervello era come appannato, incapace di funzionare.
Ed è stato bello quando Hendrik (il “boss”) ha chiamato noi volontari un momento nella sala dove si teneva il seminario, e tutti hanno cominciato ad applaudire.
Ci hanno ringraziato, per il lavoro che abbiamo fatto, per come lo abbiamo  fatto.
Grande grande esperienza, davvero.
La pressione che ho sentito è stata altissima, e per un momento (o forse più di uno) sono entrata in crisi. Kadi mi ha aiutato. “Fermati”. Un abbraccio. “Va  tutto bene. Tu vai bene. Ciò che fai è perfetto. Non puoi pretendere di più”.  Grazie. 🙂
E così continuo a cambiare, evolvermi (esiste questa parola???). Giorno dopo giorno.

Report 6 – 16 ottobre
Nevica. Nevica da ieri senza sosta.
L’autunno sembra essersi concluso e il bianco ha coperto tutti i suoi colori.
Basta raccogliere castagne per assemblarle dei buffi animali, basta riempire sacchi di foglie rosse, gialle e verdi e arrotolarle per creare dei mazzi di rose e decorare il centro.
Forse inizia anche un’altra fase del mio viaggio qui.
Infatti, in tutti questi mesi, mi sono acclimatata, ho aiutato in ciò che c’era bisogno di fare al centro sociale, ho studiato come le mie colleghe si rapportano ai bambini e gestiscono le diverse situazioni. Ho osservato, ho imparato.
Ora provo a essere più autonoma, più propositiva – sono una “suur tudruk” (=ragazza grande), così mi ha detto la mia tutor.
Pensavo di svolgere i miei compiti al meglio. Già…
Ma, come spesso mi succede, cercando di adempiere il mio “dovere”, censuro, in un certo senso, la mia creatività, il mio spirito di iniziativa. Così facendo, è come se mancasse qualcosa – quel qualcosa in più “di mio” che posso dare.
Quindi ho un nuovo obiettivo. 🙂

Report 7 – 24 novembre
Sei mesi in Estonia.
Anniversario festeggiato il 19, nella bella Riga.
Bel viaggio.
Ieri, sull’autobus di ritorno, avevo nel cuore e nella memoria un’esplosione di colori, un’impressione di allegra stanchezza.
Ci voleva.
Ci voleva una vacanza, ci voleva una numerosa compagnia, ci voleva un po’ di rilassante inglese.
Ci voleva la condivisione fra volontari. E’ bello e incredibile come fra di noi ci sia subito intesa, come riusciamo a parlare di ciò che cambia, dentro e fuori a noi, durante questa esperienza che stiamo vivendo, è naturale capirci quando descriviamo come ci sentiamo.
Giornate stancanti e lunghissime.
Di giorno a visitare tutto il possibile, a godersi la vista delle raffinate facciate art nouveau, a imparare sempre di più cosa accadde nei paesi baltici durante l’occupazione, a setacciare l’immenso mercato per provare leccornie e strani frutti, a perdersi nei viottoli della città vecchia.
Nelle serate abbiamo avuto la fortuna di poter assistere ad una sorta di “festival della luce” (in occasione dell’anniversario della liberazione della Lettonia – 18 nov), con stand e istallazioni (perdonatemi, esiste questa parola?!) in tutta la città. Di notte party-party-party.
Ci hanno ospitato dei volontari che vivono a Riga, Fatih, turco, e Manuel, spagnolo. Sono stati coccolissimi 🙂
In quel appartamento c’era un via vai di gente incredibile: penso che la prima notte abbiamo dormito circa in 20: sul pavimento a dividere un sacco a pelo come copri”letto”, il piumino come coperta, e un freddo tremendo – mamma mia che scomodo!! Le altri due notti, però, è andata meglio…
Con loro sabato sera siamo stati all’opera di Riga (la seconda costruita al mondo) e abbiamo trovato dei biglietti (odav, cheap – com’è in italiano?! Non è scontati…economici?!) per il Nabucco. Così, eccoci nella sfarzosa galleria del teatro ad ascoltare gorgheggi e cori – super esperienza :)Favoloso.
E ieri, dopo un tempo che è sembrato un’eternità, siamo tornati nella nostra Estonia. Intero pomeriggio di autobus.
Tanti abbracci. Addii, arrivederci, inviti. Tanti GRAZIE.
E raccolgo le idee, i pensieri, le emozioni, rannicchiata nella vettura quasi vuota che porta a Rakvere. Il bus si guasta, e aspettiamo nella strada che si ricopre sempre più di bianco, infreddoliti e impazienti.
Ma ora sono a Rakvere, back.
La città è magica, con il suo bianco manto.
E non posso fare a meno di passeggiare nel parco, nella notte, finita la lezione di danza, solo per sorridere, per vedermi attorniata dal luccichio dei fiocchi, dal silenzio, dal cadere dei cristalli.
E sto bene. 🙂
E oggi ho provato il mio rahvariide (= vestito tradizionale) perché sabato abbiamo uno spettacolo di danza a Tallinn e quindi devo sembrare una Eeesti tudruk (= ragazza estone). Ed è stato strano, emozionante, e di nuovo strano. 🙂
Mi ritrovo a dover andare tre volte a Tallinn sta settimana, e a dover fare un sacco di cose, e non so come. Il tempo vola e sembra non bastare mai…

Report 8 marzo 2011
Appena tornata dal mid term meeting.
Quattro giorni in una guesthouse nella foresta, insieme ad altri volontari e due trainers, a valutare ciò che abbiamo realizzato e vissuto nei mesi passati, per poi creare piani per il futuro (i mesi che ci restano), in modo da contribuire nella maniera più efficacie possibile all’interno dei nostri progetti, ma anche nella comunità locale in cui viviamo.
Tutto questo, ma anche una piccola vacanza, uno “staccare la spina” e ritirarsi nella natura, per vedere il tutto da una prospettiva diversa, e quindi più ampia.
Gli effetti ci sono stati: tanta energia e nuove idee, motivazione incrementata e quella sensazione che noi, volontari, siamo tanti e insieme possiamo davvero fare tanta differenza.
Bello.  🙂
Al di là del training vero e proprio, ci sono state due “prime volte”.
Sono  stata a sciare nella foresta, sotto il sole scintillante e un’aria pungente di -20 – fantastico!!! E, inoltre, o provato la suitsu saun, tipica estone, diversa da quella più diffusa, di tipo finlandese.
E, niente…
tagasi a Rakvere, più indaffarata che mai.

Report 9 febbraio 2011
Vi saluto da una domenica dal sole pallido, da una domenica in cui ancora i bianchi fiocchi di neve riempiono tutto, intorno (nonostante  sia l’ultimo giorno di inverno…)
La mattina è chiara, l’aria fresca ed è un giorno per riposare.
La  settimana scorsa grande evento alla lastekas (il centro): serata italiana rivolta ai genitori dei bambini. Un modo per stabilire un  contatto anche con le famiglie che non vogliono avere niente a che fare  con il lavoro che le mie colleghe svolgono al centro, con i loro figli.
Oltre trenta persone al centro.
Io  per due giorni a sfornare pizza e dolci (come si fa a non offrire del  buon cibo in una serata italiana?! :)), verde bianco e rosso un po’ ovunque, girasoli di carta appesi al soffitto, un “angolo  biblioteca” per ammirare le opere d’arte italiana, cartine geografiche,  tremarella e un po’ di notti insonni.
Fatto sta che è andata molto bene 🙂
Accoglienza degli ospiti e, dopo un po’ di disagio iniziale, via alle chiacchiere.
E  parlo di me: da dove vengo, che cosa faccio qui, che opportunità offre  l’EVS. E’ importante far sapere a queste famiglie che ci sono tante  possibilità, anche per chi ha difficoltà economiche, e che il mondo è più grande di Rakvere.
E quindi mi inoltro nelle tradizioni e nella  cultura italiane, ponendo l’accento sui legami familiari (perchè questa è  una grande carenza che hanno i bambini del centro), e infine, qualche  gioco, ringraziamenti e fine.
E’ andata bene.
Sono soddisfatta di  non essermi scoraggiata di fronte all’apparente disinteresse  (qualche  volta gli estoni sanno essere davvero imperscrutabili), di essere riuscita anche a coinvolgere, in qualche modo. Quando gli ospiti ci  hanno lasciati,  infatti, sebravano contenti.
Le mie colleghe mi danno sempre il loro  feedback e dicono che sono “väga tubli” (=molto brava) – loro mi  aiutano e sostengono sempre tantissimo, ed è per questo che riesco a  esprimermi e ad aiutare. 🙂

Anyway, un progetto portato a termine, dall’ideazione alla realizzazione.
Great!! 🙂
Ieri  poi giornata con il gruppo di danza, a competere in gare ginniche e di   abilità con gli altri ensamble provenienti da tutto il paese.”caccia  al tesoro” nella città di Pärnu: passi di danza nella neve formando lunghe catene umane, foto pazzerelle con i monumenti, piramidi umane, trucchi di giocolieria, l’intera palestra brulicante di ballerini in spaccata… e molto di più. 🙂
E quindi ogni rühma (=gruppo) con  il proprio circo (era il tema della competizione), e poi esibizioni di  canto e premiazioni e balli. Lähe! 🙂
E alla fine tanto tanto sonno…
Che altro?!
Ah,  sì!! Ancora  riesco a fare disastri con la lavatrice!! La mia bellissima felpa  grigia dell’EVS ora è una specie di blu grigiolino sporco 🙁 che tristezza…

Report 10 maggio 2011
Il mio anno in Estonia come volontaria si è concluso.
Ho svuotato il mio cassetto al centro sociale, staccato i disegni e le foto dai muri della mia stanza.
Ho abbracciato forte forte le persone meravigliose con le quali ho condiviso questa esperienza.
Ho detto “Head aega!” (=arrivederci).
Sono partita.

Pensare che non sarò più ogni giorno al centro, a giocare con i bambini, a sentirli pronunciare le parole in italiano del Memory creato assieme, a vederli corrermi incontro per stritolarmi, al loro arrivo, mi sembra stranissimo.
Un po’ di tristezza, quindi, c’è, ma, d’altro canto, sono sicura di aver vissuto con tanta intensità e presenza ogni tappa del mio percorso: ho scoperto una nuova cultura, ed è diventata parte di me, ho imparato come svolgere il lavoro all’interno del progetto e ho sviluppato iniziative, da sola o con altri volontari, ho viaggiato, ho fatto tante nuove amicizie.

Sono cresciuta.
Mi sono arricchita.
Il mio bagaglio è ricco e pieno di colori e ho la certezza che, qualsiasi sfida mi si presenti, sarò sicuramente in grado di cavarmela. J
E…sì, non si può non dirlo, ora ho una seconda casa!!!