giovedì, Aprile 18, 2024
EsperienzeOlanda

Michela – OLANDA – Utrecht (settembre 2005 – luglio 2006)

Nome: Michela       età: 23Digital StillCamera
studi: studentessa universitaria  lingue: francese, inglese e olandese
primo contatto con l’Ipe: marzo 2005
partenza: settembre 2005

Michela ha partecipato al progetto della Code International di Utrecht, un’organizzazione di invio, accoglienza e coordinamento che invia circa 20 volontari all’anno alle organizzazioni ed ai progetti in Europa orientale e nel Medio Oriente.

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Il suo primo”REPORT” – novembre 2005
Che dire? Sono in Olanda già da due mesi quasi (precisamente a Culemborg, nome che suscita l’ilarità degli italofoni… e non potrebbe essere altrimenti!) ed è una continua sopresa! Il primo mese ho vissuto a casa del presidente dell’organizzazione presso la quale svolgo il mio sve, ora invece vivo con una signora mistica-new age, gentilissima, in una casa deliziosamente arredata e con due gatti obesi, Snifje e Snoutje ! Ho ricevuto fin dall’inizio una fiets (bicicletta) mezzo di trasporto indispensabile per vivere in Olanda.. senza bici non sei nessuno! La cosa divertente è che la mia non ha i freni nei manubri ma devo frenare direttamente con i pedali… i primi giorni sono stati traumatici e ho rischiato la vita diverse volte, non solo per la particolarità del sistema frenante ma anche perché  può capitare di scivolare in qualcosa di vischioso… eh sì, non solo devo gestire il mio veicolo ma devo anche cercare di schivare gli sputi! Il lavoro è interessante, consiste nell’organizzazione di progetti internazionali e di scambi gioventù, inclusi invio e accoglienza di volontari sve. Lo staff è internazionale e non è sempre facile capire e capirmi in questa babele di lingue ma questo è l’aspetto che piu mi piace! Un altro aspetto interessante è che, essendo l’Olanda un paese veramente piccolo, è facilissimo spostarsi e in un’oretta di treno si può essere ovunque e ci si può immegere nella magia di una romantica Utrecht, di una folle Amsterdam, oppure si può vedere il mare che entra nelle città, quasi a volersi riprendere la terra che gli è stata rubata, e i fiumi senza argini…! È strana questa Olanda: apparentemente così tollerante e aperta al mondo ma in realtà chiusa e impenetrabile…
Capitano i momenti di tristezza e solitudine, di nostalgia di casa ma cerco di prendere tutto nella maniera piu positiva possibile e di imparare a guardare le cose da diverse prospettive…

Il suo secondo “REPORT” – gennaio 2006
Innanzitutto buon anno! Spero abbiate passato bene le feste e ricominciato alla grande! Io sono stata a casa una settimana, ho fatto anche una capatina a Trieste ma solo per un paio d’ore… Poi ho passato il capodanno qui e da ieri ho ricominciato a lavorare.. ad essere sincera questo ufficio non mi è mancato nemmeno per un istante, cosa che ha acuito i miei forti sospetti sul fatto che questo lavoro non corrisponda esattamente a quello che vorrei da questa esperienza… fortunatamente il mio capo è una persona molto disponibile, che desidera in primis offrire il meglio ai volontari, ragion per cui nei prossimi giorni cercheremo di dare insieme una svolta al mio progetto, per renderlo più interessante o anche solo per farmi cambiare un po’ aria visto che queste quattro mura mi stanno ormai troppo strette! Per me è davvero frustrante lavorare sempre e solo al computer, senza incontrare mai nessuno durante la giornata…
Ad ogni modo, scrivo soprattutto per comunicare che ho contattato l’agenzia di viaggio, la quale mi ha riferito che è impossibile cambiare o annullare il mio biglietto di ritorno. Se non lo uso così com’è lo perdo! Quindi in un certo senso sono risolti i problemi… e a me sinceramente fa comodo tornare alla data prestabilita, anche perche l’Action 1 che avevamo in progetto per agosto non sembra andare avanti granchè.

FINAL REPORT – luglio 2006
La mia esperienza Sve in Olanda è stata davvero interessante: dopo le prime difficoltà dovute ai più svariati motivi, il mio progetto ha cominciato a funzionare bene. Ho partecipato a tre scambi internazionali: il primo, ideato dalla mia organizzazione d’accoglienza, aveva come tema la religione e lo stato e vi hanno partecipato Palestina, Israele, Polonia, Turchia e Irlanda. Il secondo, il cui tema era la solidarietà, si è svolto in Polonia e il terzo in Finlandia per discutere di immigrazione. A questi ultimi ho partecipato in qualità di leader della delegazione olandese: sono state esperienze davvero forti e costruttive, dalle quali ho imparato molto grazie al coinvolgimento diretto e al confronto con giovani di culture diverse.
Al di là di queste esperienze, il lavoro giornaliero consisteva nell’aiutare ad organizzare progetti europei e non e ad aiutare altri volontari Sve, sia stranieri come me che olandesi desiderosi di partire: tutto ciò mi ha permesso di comprendere un po’ più a fondo le ragioni e i meccanismi di funzionamento dei programmi della Commissione Europea e di desiderare di continuare per questa strada.
Per il resto lo Sve è stato un’esperienza personale molto forte, che mi ha messa di fronte ai miei limiti, facendomi desiderare di superarli o semplicemente accettarli; è stato la frustrazione dell’impegno senza nessun riscontro e gioia per i piccoli successi.
Per me è stato struggente nostalgia degli affetti e voglia di partire ancora allo stesso tempo. E’ stato conoscere profondamente una cultura e imparare ad amarne la contraddittorietà, è stato serate fredde e buie e follia di città frenetiche.  E soprattutto è stato amicizia e legami forti, nati e consolidati in poco tempo grazie alla costante condivisione di momenti belli e brutti e di sogni.